Ayurveda, antica medicina indiana, in sanscrito, significa “la scienza della vita” e unisce i ritmi degli elementi Terra, Fuoco, Aria, Acqua e Etere alle singole costituzioni individuali. Gli elementi, uniti in coppie, si chiamano Dosha, a loro volta suddivisi in Vata, Pitta e Kapha. Ognuno di noi ne è pregno, ma tende ad avere una dominanza di uno o una combinazione di due Dosha.
I Vata sono collegati all’aria e allo spazio, sono simili al vento secco, fresco, veloci, con movimenti imprevedibili del corpo e del pensiero.
I Pitta sono dominati dal fuoco, influenzato dall’aria; hanno capacità di azione e grande determinazione.
I Kapha sono una combinazione di terra e di acqua, si muovono lentamente e con grazia, e tendono ad essere stabili e leali.
Queste costituzioni, secondo i Dosha, sono note come Prakriti, e sono determinate al momento del concepimento, ma essendo soggetti alle circostanze, alle emozioni e alle stagioni variano costantemente. Lo scopo dell’Ayurveda è mantenerli in equilibrio, poiché, qualsiasi predominanza, crea disagi, malesseri, disturbi. Per riportare l’equilibrio si può agire con gli Asana, il Pranayama e le tecniche di meditazione, ma essendo i risultati legati alla specificità dell’individuo è necessario agire in modo selettivo e in base al soggetto. Aromaterapia e oli essenziali possono essere una valida alternativa o un rafforzativo alla pratica. Secondo l’Ayurveda, la mente è in grado di avvelenare il corpo oppure di portarlo alla guarigione.
L’Ayurveda propone quindi un approccio sistemico e personalizzato, volto a migliorare la stabilità dell’individuo nella sua globalità, per evitare la ricorrenza della patologia, analizzando e agendo sule cause dello squilibrio che ha generato la malattia.