Il kheer è tra le ricette ayurvediche più semplici e benefiche da preparare. Si tratta di un dolce molto popolare in varie zone dell’Asia: dall’India al Pakistan passando per il Bangladesh. È particolarmente apprezzato in questi Paesi, poiché fa parte di quei cibi tradizionali tipici del subcontinente indiano e la sua storia risale a un’epoca precedente alla Partizione.
Viene infatti già menzionato nei testi di medicina ayurvedica. Il suo nome deriverebbero dalla parola sanscrita “ksheer” che significa “latte”, o da “kshirika”, ovvero “piatto a base di latte”.
Ed è proprio il latte uno degli ingredienti basilari del kheer. Gli altri sono: cereali (in genere il riso), ghee e mandorle. Amalgamati insieme secondo la ricetta indiana, questi alimenti danno vita a un appetitoso budino, indicato sia come dessert, sia come tra i cibi della prima colazione.
Secondo la tradizione ayurvedica, gli ingredienti del kheer sono indicati per incrementare ojas, che nutre e sostiene tutti i Dhatu, ovvero quei tessuti che danno forma agli organi.
Inoltre, è una ricetta adatta a tutti e tre i dosha: Vata, Pitta, Kapha.
Occorre però considerare alcune importanti differenze:
- chi tende ad avere il dosha Vata predominante dovrebbe gustare il kheer caldo, in questo modo è assicurato un buon apporto di energia;
- per chi invece ha una predominanza di Pitta, è consigliabile mangiare il budino a temperatura ambiente;
- nel caso di Kapha, la porzione non dovrebbe essere abbondante, ma piuttosto misurata.
Cibo di buon auspicio
Il kheer è una ricetta salutare e nutriente. Secondo la medicina ayurvedica non solo infonde forza ed energia, ma è altresì benefico per il sistema immunitario. Inoltre, infonde calma e dona tranquillità. È poi un cibo ritenuto di buon auspicio. Viene infatti preparato usando latte vaccino e, in India, le mucche sono considerate animali sacri.
Per i vegani si può sostituire il latte vaccino con una bevanda vegetale (a base di soia, o di avena, o di riso, o di mandorle). La ricetta tradizionale, nel tempo, in alcune zone è stata leggermente modificata: per esempio, in certe aree dell’India del sud si utilizza il latte di cocco.
Come preparare il kheer
Ingredienti (le dosi sono indicative per 4 persone):
- 1 litro di latte intero o scremato (indicato per Kapha) a seconda del dosha prevalente (o bevanda vegetale)
- 4-5 cucchiai di riso basmati
- 1 cucchiaino cardamomo in polvere o macinato sul momento
- 2-3 cucchiai di zucchero di canna o 3-4 cucchiai di sciroppo di agave
- Una manciata di mandorle (in alternativa vanno bene anche anacardi o uvetta o datteri tratati)
- 1-2- cucchiai di ghee o di olio di cocco
A piacere, aggiungere:
- 2 cucchiai acqua di rose
- Una spolverata di curcuma
- Cocco essiccato
- 1 pizzico pepe nero macinato al momento
Portare a bollore l’acqua e aggiungere il riso. Quando è cotto scolarlo e schiacciarlo. Aggiungere quindi il latte e il cardamomo e riportare il composto nella casseruola per farlo scaldare a fiamma bassa per circa 5 minuti, mescolando bene. Togliere dal fuoco e unire i datteri, lo zucchero o lo sciroppo, il ghee o l’olio di cocco (e a piacere l’acqua di rose e la curcuma). Riporre il composto così ottenuto in vasetti o coppette e servire guarnendo con mandorle tritate e leggermente tostate (o con pistacchi, o anacardi, o uvetta) e le scaglie di cocco disidratato, o, semplicemente, con una spolverata di cannella.