L’Ayurveda, il sistema di medicina tradizionale dell’India, considera ogni individuo in modo olistico e in stretta correlazione con la natura. La “scienza della vita” (Ayus significa “Vita”, mentre Veda “Conoscenza”) attribuisce quindi un ruolo centrale non solo al corpo, ma anche alla mente e all’anima di una persona. Per mantenere una buona salute occorre adeguare la propria alimentazione in sintonia con le stagioni. Siamo in pieno inverno e l’Ayurveda suggerisce una serie di consigli da seguire per conservare l’equilibrio psicofisico. Abbiamo parlato di questi e di altri argomenti con Alida Dal Degan, insegnante della scuola “Ayurveda Monaci Erranti”, da lei fondata in Svizzera. Alida insegna anche in Italia, in India e in Nepal.
È da 35 anni che pratichi e insegni l’Ayurveda. Oltre ai massaggi, questa “scienza della vita” suggerisce di adottare un’alimentazione sana, che possa ri-equilibrare i dosha. Siamo in inverno. Cosa possiamo fare per affrontare al meglio questa stagione?
«Nell’enciclopedia medica Caraka Samhita (uno dei testi redatti in forma scritta tra l’VIII e il II secolo a.C., e ancora oggi utilizzati nelle Università di Medicina Ayurvedica) viene trattata l’origine delle malattie. Dopo numerose dissertazioni, il Maestro Atreya si rivolge ai suoi allievi medici sentenziando che:
“Un’alimentazione sana è il solo fattore che produce crescita dell’uomo, mentre la cattiva alimentazione è causa di malattie”.
Questa conclusione sull’origine delle malattie in uno dei testi fondamentali della scienza ayurvedica ci lascia in un certo senso stupiti e increduli. Ma è fondamentale comprendere quanto sia importante alimentarsi in modo sano e adatto alla propria natura-costituzione (prakriti).
L’affermazione del Maestro Atreya stabilisce un punto fondamentale: è necessario prendersi cura di sé. Ciò significa anche capire quali cibi sono sbagliati nella nostra alimentazione e apportare di conseguenza i giusti cambiamenti. Solo in un secondo tempo, se la malattia non guarisce, il medico ayurvedico prescrive i medicinali.
Ho assistito alle visite del medico indiano Vaidya Joshi dell’Università di Pune e ho per diversi anni tradotto le sue conferenze. Ebbene, il dottor Joshi viaggiò in Europa e in America prima che i medicinali ayurvedici fossero conosciuti e quindi venduti nelle farmacie. Lui “curava” i suoi pazienti solo con le regole dietetiche e le pratiche corrette di igiene quotidiana. Per svariati anni viaggiò e curò tante persone. Questi risultati meravigliosi richiedono una presa di coscienza importante da parte dell’ammalato. Il terapeuta pone le basi e dà suggerimenti corretti, per far si che la persona si prenda cura di sé. Questo è il vero punto! Il trattamento ayurvedico – seppur di origine totalmente naturale – va somministrato solo dopo aver osservato che la corretta alimentazione personalizzata non ha riportato in armonia i dosha in disequilibrio che sono alla base di tutte le malattie.
Quindi l’elemento centrale per stare bene è seguire un’alimentazione corretta e conforme alla propria Prakriti?
Certo, ma non solo. Se vogliamo approfondire ulteriormente il significato di buona alimentazione, l’Ayurveda fa un passo oltre. Non siamo solamente ciò che mangiamo – come diceva il padre della medicina greca Ippocrate. Io aggiungo che “non siamo ciò che mangiamo ma ciò che digeriamo!”
Vorrei a questo punto citare anche il dott. David Frawley:
“La cura per una scorretta alimentazione non consiste in farmaci migliori e nemmeno in migliori ristoranti, ma nel recuperare il nostro più antico diritto e dovere: cucinare
Potresti consigliare spezie o cibi particolari che aiutano a potenziare l’energia e ad armonizzare Agni, durante la stagione fredda?
Iniziamo col ricordare che l’inverno, stagione fredda, ha bisogno di caldo… Questa semplice osservazione può aiutare profondamente a mantenere o recuperare un buono stato di salute. Bisogna in inverno evitare di ingerire cibi freddi o che abbiano nella propria natura (guna-virya) la qualità del freddo. Vivere in ambienti ben riscaldati è molto importante, così come è importante vestirsi in modo adeguato.
Le persone che hanno sempre freddo devono aumentare il loro “calore interno” utilizzando nella loro alimentazione spezie piccanti.
Le persone che hanno caldo anche in inverno devono diminuire, se non eliminare del tutto, le spezie piccanti e l’abitudine di bere alcolici.
Le persone in sovrappeso che hanno freddo, devono nutrirsi di cibi leggeri e caldi, acidi, piccanti e devono creare la sana abitudine di fare almeno una lunga camminata veloce ogni giorno.
Per tutte le costituzioni, l’inverno è il momento migliore e più adatto per l’amore, per la sessualità.
Ricordiamoci che ogni squilibrio, malattia, nasce sempre da una scorretta alimentazione. Il frutto di una scorretta alimentazione è – prima ancora l’instaurarsi di una malattia – un basso potere digestivo. Stiamo parlando del fuoco digestivo, di “agni”.
L’alimento che più di ogni altro è in grado di aumentare il “fuoco digestivo”, che letteralmente accende il fuoco della digestione, è il ghi.
Sono poi molto utili spezie come la cannella, i chiodi di garofano, lo zenzero, la menta piperita, il pepe nero, il cardamomo, il peperoncino rosso e verde, il timo, la noce moscata e il macis, i semi di finocchio, la curcuma. Sono spezie che permettono al cibo ingerito di “cuocere bene nella pentola stomaco”, riscaldando il corpo, non appesantendolo per la digestione, donando così l’energia che il cibo digerito dona.
Bisogna imparare, o farsi aiutare ad inserire nel corretto modo, queste spezie nei cibi che cuciniamo ogni giorno – dalla colazione alla tisana della sera – assecondando la propria costituzione e quella delle persone con le quali abitualmente condividiamo lo spazio sacro del cibo e del cibarsi.
Per approfondire si veda il sito:
Ayurveda Monaci Erranti
LIBRO CONSIGLIATO: