Glossario

Il dio del Fuoco. Nello Yoga è il calore che si genera nella pratica. È uno dei cinque elementi. È associato al colore rosso e al bija mantra RAM. La sua sede è il Manipura Chakra.
È una secrezione ghiandolare che secondo la mitologia Indù rappresenta la bevanda degli Dei che dona l’immortalità. Ambrosia, nella mitologia greca.
La gioia pura, la beatitudine. È lo stato di grazia dell’anima che si raggiunge quando si entra in contatto con i piani sottili, la felicità assoluta che lo yoghi vive nel samadhi (la realizzazione del Sé).
Pratica Pranayama dello Hatha Yoga. La respirazione avviene attraverso una narice alla volta.
È il soffio discendente, che favorisce l'eliminazione a livello corporeo (escrezione) e respiratorio (espirazione). Filosoficamente è associato a ogni forma di espulsione (lasciare andare, abbandonare, eliminare, espellere).
L’ideale del vero discepolo (Sadhaka), eroe della Bhagavad Gita.
Nella tradizione dell’Hatha Yoga pradipika è una posizione del corpo. Secondo Patanjali deve essere “comoda e stabile”. L’asana non rappresenta un mero esercizio fisico ma una predisposizione mentale e un atteggiamento di rispetto. La pratica calma il sistema nervoso e lo prepara alla meditazione.
Negli Yoga Sutra rappresenta l’egoismo, e viene citata come una delle cinque afflizioni (Klesha), che sono causa delle sofferenze.
Raja Yoga, lo yoga classico di Patanjali, che tramite il percorso di otto gradini, conduce il praticante dallo stato di ignoranza alla realizzazione del Sé.
Non rubare. Uno dei cinque Yama indicati da Patanjali.
Il principio divino, il Sé, l’anima. La scintilla spirituale oggetto della ricerca interiore del praticante. La scintilla della Coscienza Universale Incondizionata presente in ciascuno di noi e che ci irradia e ci alimenta. Ne percorso di crescita dobbiamo distinguere quello che è il “non Sé” in modo da risalire alla sorgente più pura del nostro essere: Atma-Anatma-Viveka.
La sillaba sacra della tradizione induista che racchiude in sé tutti i Veda. Recitandola si accede a una vibrazione che affonda le fadici nella creazione.
Maestro nato nel 1872 a Calcutta. Insegnò il Purna-Yoga, che è l’unione di tre vie: Jnana-Yoga, Bhakti-Yoga e Karma-Yoga.
La radice sanscrita Ava-tri, discesa, va intesa come l’ingresso di un’entità divina nell’essere umano. Queste rare incarnazioni hanno l’obiettivo di portare messaggi utili al risveglio spirituale del genere umano.
L’ignoranza che impedisce di riconoscere la realtà e la vera natura del Sé. Identificare l’anima con il vestito fisico che la ospita, pensare che il transitorio sia permanente, alimenta la sofferenza umana.
La medicina indiana codificata da Carata nel II sec. d.C. Secondo la traduzione sanscrita: la conoscenza pura ed assoluta.
La traduzione sanscrita significa legame ma nelle tecniche dello Hatha Yoga indicano le contrazioni di determinate parti del corpo.
Nell’Hatha Yoga si pratica tramite una contrazione muscolare di una determinata parte del corpo associata al controllo del respiro (pranayama), determinando una specifica azione nella circolazione delle energie sottili.
È lo Yoga della totale devozione amorosa verso il Divino. Percorrendo questa via, l’uomo, attraverso il Samsara (il continuo ciclo di morti e rinascite) può incontrare il Divino. Normalmente si utilizza la ripetizione di Mantra (anche con il canto), l’adorazione della Murti, il servizio devozionale e la partecipazione a varie cerimonie dal profondo valore simbolico.
Pratica Pranayama dello Hatha Yoga; il termine deriva dala sanscrito bhastra, il mantice. È un Kumbhaka Pranayama, e si riferisce allo stato di coscienza che segue Kapalabhati.
Pratica Pranayama dello Hatha Yoga; è un Kumbhaka Pranayama. La tecnica prevede l’emissione di un suono nasale, che ricorda un lieve ronzio, prodotto dal palato molle a bocca chiusa, durante l'espirazione.
Elementi cosmici alla base della creazione. Nel sutra III-13 Patanjali utilizza il termine Bhuta per indicare l'essere vivente.
È la fonte della creazione. In sanscrito, significa “punto” o “goccia”. Qui si immagazzina tutto il karma accumulato nelle vite precedenti e i ricordi delle esperienze passate.
Suono mistico (Bija Mantra) usato per evocare il potere dell’energia cosmica (Sakti).
La Coscienza Cosmica incondizionata che permea l’intero Universo, il principio cosciente puro.
Con questo termine si identificano i centri di coscienza ed energia del corpo sottile: Muladhara, Svadhisthana, Manipura, Anahata, Vishudda, Ajna, Sahasrara. Sono posizionati lungo la colonna vertebrale e rappresentano la controparte sottile dei rispettivi plessi nervosi.
In sanscrito significa Luna ma può essere riferito anche all’area femminile dell'energia associata alla parte sinistra del corpo.
Il termine sanscrito Cit significa percepire o comprendere, ma è anche riferito allo stato della coscienza inespresso. In termini filosofici identifica l’aspetto psicofisico di una persona, tenendo in considerazione l'individualità, la coscienza.
La matrice divina; non a caso la traduzione dal sanscrito significa “Ciò o colui che emana luce”, che brilla (dal sanscrito dyu-div, cielo, giorno). Esistono trentatre divinità vediche.
Per elevarsi e ricongiungersi con lo spirito Supremo da cui deriva, ogni jiva (anima) deve vivere secondo il Dharma, le virtù morali e le qualità spirituali a cui ispirarsi. Rappresenta uno dei quattro valori umani (purusharta).
Stato meditativo con presenza mentale costante e in assenza di distrazioni. Fondamentale per rimuovere le impurità e i blocchi presenti.
Rappresenta l’osservatore senza giudizio. L'osservazione distaccata è uno degli elementi fondamentali, per essere proiettati in sé e non sull’esterno.
La miseria umana, l’infelicità, il dolore. Secondo la tradizione del Samkhya il solo fatto di esistere genera sofferenza, dolore ma la consapevolezza spinge la libertà, la liberazione.
Divinità dell’Induismo anche chiamata Parvati, “l’inaccessibile”, la vetta più alta delle montagne. Consorte di Siva, di cui rappresenta l’energia creativa (Sakti), Durga raffigura anche il sonno profondo di Visnu (Yoga Nidra).
Il Dio dalla testa di elefante simbolo di saggezza e di prosperità. È il figlio della Dea Durga e di Siva, creato per proteggere la consorte e decapitato dallo stesso marito per averla difesa.
L’aquila che trasporta Visnu.
Le qualità fondamentali della natura materiale e dell’uomo. Nel Samkhya indica la qualità intrinseca e fondamentale della materia nel mondo fisico, mentale e spirituale. Sebbene innumerevoli, i guna si possono dividere in tre grandi categorie: Tamas, lo stato d’inerzia e l’oscurità, Rajas, l’attività e l’energia, il movimento nell’aspetto più sottile; Sattva, lo stato vibratorio, l’equilibrio che indica coscienza, intelligenza e luminosità.
Il più Maestro che guida il discepolo, colui che ha realizzato il divino sapere e che, attraverso la sadhana (→)conduce il praticante alla propria realizzazione.
La traduzione dal sanscrito significa “io sono Lui” ma indica anche il cigno spirituale, metafora dell’anima umana che attraverso i vissuti approda alla completa realizzazione.
Uno dei testi fondamentale della tradizione tantrica che esplicita la pratica Yoga soffermandosi soprattutto sulle asana, sul pranayama e sulle parti sottili del corpo.
Tecnica Yoga volta alla realizzazione del sé attraverso il bilanciamento di Ha, l’aspetto solare, e Tha, l’aspetto lunare.
uno dei principali canali del corpo sottile nei quali scorre il soffio vitale.
Con questo termine si intende la recitazione continua.
Definito come il Principio Cosciente (purusha) negli Yoga Sutra rappresenta il Signore assoluto libero dalla prigionia della creazione materiale (prakriti).
Ultima delle cinque regole impartite nel Raja Yoga, serve a indirizzare la propria emotività verso il fine supremo. Può essere tradotta come: Dedizione assoluta al Signore.
Dissolvenza, libertà assoluta dello stato spirituale. È il 4° capitolo degli Yoga Sutra: spiega che per elevarci dobbiamo trasformarci interiormente.
Divinità della morte in grado di donare libertà e pace. Kali rappresenta la Sakti (energia) di Siva, il potere creativo dello spirito non manifesto. Riconosciuta anche come la Divina Madre rappresenta la forza creativa primordiale.
Tecnica respiratoria. Con questo termine viene descritto lo stato di chiarezza mentale che si raggiunge in seguito alla pratica.
Inteso come Azione, è la risultanza delle nostre scelte che determinano l’andamento del nostro futuro. Il progresso spirituale è influenzato dalle nostre azioni. Esistono tre tipi di karma: sanchitakarma la qualità del nostro operato che raccoglieremo nella prossima vita; prarabdha karma , il vissuto odierno, risultanza delle nostre azioni passate e kriyamana karma il futuro delle nostre scelte.
Uno dei cinque elementi che, secondo lo Yoga Sutra, determinano la nostra sofferenza: Avidya, ignoranza della propria natura; Asmitaa, egoismo; Raga, attrazioni e desiderio; Dvesa, repulsioni e avversione; Abhinivesha, attaccamento alla vita. Uno degli scopi dello Yoga è la cancellazione di queste predisposizioni negative della mente.
Corpo esterno, involucro. Nelle tradizione delle Upanisad l'essere umano è costituito da cinque corpi: Annamayakosha (involucro fisico), Pranamayakosha (involucro energetico), Manomayakosha (involucro mentale), Vijnamayakosha (involucro intuitivo), Anandamayakosha (involucro spirituale). Questi rappresentano i gusci vibrazionali che permeano l’anima.
Una delle figure divine dell’india. Secondo la tradizione è l’incarnazione Divina (Avatar) di Visnu. La sua scomparso datata 3.101 a.C., segna l’inizio del Kali Yuga, l’era più oscura del mondo.
Nell’Hatha Yoga è lo stato di ritenzione del respiro, è la sensazione di pieno che consegue all'inspiro (puraka) oppure di vuoto che segue l'espiro (rechaka). Indica l’arresto temporaneo del respiro.
Indica la capacità di gestire la propria energia vitale, diventando consapevoli del percorso ascendente. Per farlo si opera attraverso i chakra e i marga.
Lo scopo ultimo, secondo gli antichi testi di Tantra, è quello di risvegliare l’energia latente che risiede nel muladara chakra, alla base della colonna vertebrale, facendola risalire fino al centro più alto il sahasrara chacra.
Elementi cosmici alla base della creazione ed elementi esperienziali che rendono possibili le esperienze sensoriali:Prithivi = terra – olfatto, Tejas = fuoco – vista, Apas = acqua – gusto, Akasha = spazio – udito, Vaya = aria – tatto
Terzo Chakra, si trova nella zona del nostro plesso solare, ovvero tra l'ombelico e lo sterno, subito sotto il diaframma. Sede della forza di volontà, determinazione, e capacità di sostenere le sfide.
Con questo termine indichiamo una formula verbale in grado di influenzare e purificare la coscienza di colui che la recita attraverso il profondo potere vibrazionale.
L’illusione Cosmica che ci circonda. Il velo attraverso cui vediamo la realtà e che ci separa dalla realizzazione profonda.
La liberazione dai legami del mondo, la purificazione definitiva.
Sigillo o simbolo che si realizza con specifiche posizioni delle mani o del corpo. Manifesta una realtà interiore, è un gesto carico di simbolismi.
La radice, la base. È il primo chakra, e si trova nella zona del corpo corrispondente all'area ischiatica e perineale. Rappresenta la solidità, il radicamento, la forza interiore.
Canali energetici. Termine tantrico che indica i sottili canali attraverso i quali l’energia scorre nel corpo. Le nadi principali sono tre: ida, pingala, sushumma che sfociano rispettivamente nella narice sinistra, destra e nel brahama-randhra, alla sommità del capo.
Uno stato esperienziale autoindotto molto vicino al sonno, caratterizzato da assenza di stimoli ed esperienze sensoriali.
Secondo lo Yoga sutra, queste 5 regole comportamentali sono, assieme agli yama, la base indispensabile, per chi vuole praticare seriamente lo Yoga.
Il mantra originale, più importante e completo della tradizione induista. Influisce a livello sonoro ma la sua vibrazione profonda raggiunge le ossa.
vedi Durga.
Rishi indiani che visse intorno al II secolo a.C. A lui è attribuito lo Yoga Sutra, il testo fondamentale del Raja Yoga.
vedi Nadi. È uno dei tre principali canali del corpo sottile nei quali scorre il prana. Ha origine dal kanda, e sfocia, dopo aver attraversato la colonna dorsale, nella narice destra.
L’energia vitale manifestazione dell'energia individuale. La circolazione corretta del prana determina lo stato di salute mentale e fisico dell’individuo.
L’energia vitale manifestazione dell'energia individuale. La circolazione corretta del prana determina lo stato di salute mentale e fisico dell’individuo.
Il ritiro dei sensi raggiunto tramite una profonda meditazione. Attravero il pratyahara si può sperimentare la beatitudine dell’Atman.
La dimensione eterna e spirituale presente nell'uomo
Lo Yoga regale delineato da Patanjali negli Yoga Sutra. Attraverso la pratica si superano i condizionamenti della mente e si mira alla realizzazione spirituale.
vedi Guna
Il più antico testo Veda, una raccolta di versi metrici. È datato attorno al xv secolo a.C.
Santi o saggi. Persone illuminate che dopo aver sperimentato la Verità hanno dedicato la loro vita alla diffusione della propria conoscenza.
Obiettivo, meta interiore. Per il raggiungimento si esegue una determinata pratica (Sadhana).
Sentiero spirituale indicato da un Guru per raggiungere un obiettivo o la liberazione dall’ignoranza (avidya).
Il settimo chakra situato nella zona che corrisponde alla sommità del capo ma oltre il corpo fisico. Il collegamento tra la coscienza individuale e quella cosmica, porta d’ingresso delle energie universali.
L’estasi, l’esperienza consapevole e permanente di uno stato bilanciato, senza alcuna identificazione; l’unione sublime dell’atman (anima) con il Paramahatman (spirito). Il processo che porta alla realizzazione finale.
Il ciclo esperienziale di nascite e morti a cui l’anima soggiogata da avidya (ignoranza spirituale) si deve assoggettare.
Gli influssi latenti delle dazioni passate. Il ciclo della vita costellato di errori che devono essere rimossi per eliminare le cause della sofferenza.
Il guna della luminosità.
Una delle regole comportamentali (Yama) indicate da Patanjali, P.Y.S. II-36. L’atteggiamento e il comportamento esteriore riflettono le caratteristiche interiori. Essere onesti significa accettare i propri limiti e le proprie debolezze, senza scuse o giustificazioni.
L’energia divina attraverso la quale possiamo vedere oltre il velo di menzogne (Maya) e riscoprire la nostra matrice divina. Nella tradizione del Tantra è l'aspetto lunare e femminile.
Nell'Hatha Yoga indica purificazione, spesso correlata a un determinato chakra o canale energetico.
Insegnate Spirituale, un praticante che ha completato un percorso spirituale che gli permette di dominare la materia e plasmarla a piacimento.
Divinità indiana, il dio distruttore dell'universo. L’immagine di riferimento adorata da asceti e yogi.
Il sole. Nello Yoga, viene indicato come l'aspetto solare (Pingala) associato alla parte destra del corpo.
Saluto al sole. Sequenza Hatha Yoga, composta da dodici asana (posizioni) cadenzate dalla respirazione. Normalmente viene eseguito in modo devozionale o come preparazione alla pratica.
Contenuti nei testi sacri, sono brevi aforismi carichi di significati su cui riflettere. Lo studio attento e non superficiale può portare a rivelazioni profonde.
Il secondo Chakra, posizionato a livello lombo sacrale è legato alla creatività e alle emozioni primordiali.
Uno dei tre gunas, che determinano l'esistenza materiale. Rappresenta l'indolenza e la matrice oscura dell'uomo che lo blocca.
Questo sistema spirituale non si basa sui Veda ma sulla convinzione che in ciascuno di noi coesistono Siva e Shakti; la loro unione è alla base del segreto dell'esistenza. Corpo e spirito, materia e anima, piacere e liberazione.
Discipline purificatorie da eseguire sotto la guida di un maestro mirate all’eliminazione delle contaminazioni di prakriti. È uno dei cinque niyama che costituiscono il secondo degli otto gradini attraverso cui si realizza lo Yoga.
Secondo la tradizione del Samkhya è uno degli elementi costitutivi dell'uomo Rappresenta l’elemento fuoco, il calore, la lucentezza.
Tecnica dei Bandha (contrazioni). In questo caso si riferisce a una contrazione addominale, che coincide con il sollevamento del diaframma.
Testi filosofici e religiosi. Attualmente solo riconosciute come Upanisad autentiche solo 108. A loro volta si suddividono in Mantra Upanisad e Brahman Upanisad una tesi deduttiva.
I cinque soffi vitali che scorrono nel corpo e ne sostengono la vita: prana, apana, samana, vyana e udana. Attraverso la pratica yoga è possibile convogliare e veicolare quetse energie.
Antichissima raccolta di testi Sacri del tradizione induista e si suddividono in: Rgveda, Samaveda, Yajurveda, Atharvaveda
Tecnica di meditazione.
: Il 5° Chakra partendo dal basso, anche conosciuto come il chakra della gola. Legato alla comunicazione e alla capacità creativa è spesso soggetto di blocchi emotivi.
La divinità preposta al mantenimento del dharma nell’universo. Per aiutare il corso degli eventi spesso si incarna negli Avatar, le manifestazioni divine che gli permettono di trasmettere i suoi insegnamenti.
La visione lucida senza menzogne e non offuscata da avidya.
Le attitudini comportamentali influenzate dalla coscienza. I pensieri inconsapevoli che si generano e che inibiscono la realizzazione dell’anima.
Le regole che secondo lo Yoga Sutra devono limitare le scelte etiche e morali.
Il percorso di crescita fisico e mentale che conduce l’uomo alla realizzazione personale e alla conoscenza di se stesso.
Scritti nel II secolo a. C. / I. secolo d. C. rappresentano un insieme filosofico di idee e concetti tratti dai Testi Vedici.
Esistono ere ricorrenti che segnano il graduale risveglio degli uomini dall’illusione cosmica. Sono quattro: Kali Yuga, Dvapara Yuga, Treta Yuga, Satya Yug