Secondo la concezione ayurvedica l’ansia si manifesta in modo differente e con un’intensità altrettanto diversa a seconda di alcuni fattori. Gli stati ansiosi possono emergere in particolare in determinati periodi dell’anno, soprattutto nella stagione più fredda. In autunno domina il dosha Vata e ciò può causare un aumento di questa condizione mentale ed emotiva che porta un’inquietudine, più o meno intensa. L’ansia, da una prospettiva ayurvedica, dipende anche dalla propria costituzione (Prakriti), nonché dalla disarmonia dei dosha. Ci sono quindi diverse tipologie di ansia. Vi è quella legata a un eccesso di Vata, provocata da uno squilibrio del sistema nervoso e da un affollamento di pensieri dannosi.

Nel caso di Pitta l’ansia nasce quando si vuole avere un controllo pervasivo sulla propria vita e su tutto ciò che accade. Nel caso di Kapha stati ansiogeni emergono quando si ha paura di perdere qualcuno o qualcosa. Dopo un’analisi attenta da parte di un medico ayurvedico si può comprendere meglio l’origine dell’ansia. Una volta comprese le cause si adottano i rimedi specifici per il soggetto. A livello generale, la scienza ayurvedica consiglia di praticare meditazione, yoga e di assumere il cibo a orari regolari. Vi sono poi alcune spezie consigliate proprio per riequilibrare i dosha, come l’anice verde, considerato efficace per recuperare la serenità.

Vi sono poi determinate piante contribuiscono a rilassare in modo naturale il sistema nervoso. Tra queste l’Ayurveda consiglia la centella asiatica (che si può assumere in infusione), in quanto benefica sul sistema nervoso. Infatti, migliora i livelli di concentrazione. È indicata soprattutto per le costituzioni ayurvediche Pitta. Benefica è poi l’Ashwagandha, indicata per contrastare i sintomi dello stress e l’agitazione che causa insonnia. Si tratta di una pianta ayurvedica molto popolare in India, nota per le sue proprietà rivitalizzanti e stimolanti. L’Ashwagandha riduce la produzione del cortisolo, l’ormone dello stress, riequilibra Vata e Kapha, e stimola Pitta.