Come suggerisce il nome, l’Ayur-yoga è un approccio che unisce la pratica yogica con l’ayurveda. I suoi principi si rifanno allo yoga tradizionale indiano e alla tradizione dei Veda, in cui yoga e ayurveda costituiscono un unico e completo percorso di benessere. Lo yoga attiva il prana, l’energia vitale, tramite asana e pranayama; l’ayurveda attiva il prana tramite esercizi e gesti quotidiani che equilibrano i dosha (Vata, Pitta, Kapha). L’obiettivo è quello di sviluppare una profonda, duratura armonia tra la parte yin e la parte yang, tra le energie solari e le energie lunari. I principi fondamentali dell’Ayur-Yoga si ritrovano negli insegnamenti di Sri T. Krishnamacharya, grande yogi indiano, professore di filosofia presso varie università dell’India (Benares, Calcutta, Mysore).

Le basi da lui tracciate sono state poi rielaborate in seguito da vari insegnanti di yoga, tra i quali Remo Rittiner, fondatore del centro Ayur-yoga di Zurigo. La peculiarità dell’Ayur-yoga è quella di promuovere esercizi di yoga pensati e sviluppati in base all’anatomia e alle esigenze di ogni singola persona. Le posture e i movimenti sono sempre effettuati in modo morbido, senza sforzo, né costrizione. Il praticante li esegue arrivando solo fino a dove il suo corpo glielo permette. È importante ascoltare le sensazioni fisiche e accettare i propri limiti.

Ciò non significa non evolvere nella pratica, ma lavorare rimanendo in empatia con il proprio corpo. In questo modo, attraverso specifiche tecniche respiratorie – come la respirazione a glottide semichiusa – è possibile aumentare gradualmente allungamenti muscolari. L’Ayur-yoga si sviluppa secondo programmi yoga specifici, con asana e pranayama indicati per affrontare determinati disagi e disturbi. Per esempio, la posizione Urdhva Prasrita Padasana, e quella Chakravakasana sono impiegate nel caso di dolori alle ginocchia. Praticare l’Ayur-Yoga significa quindi lavorare sul proprio corpo rimanendo consapevole dei suoi limiti e partendo proprio da questa consapevolezza si può oltrepassarli.