Il Chai è il famoso tè indiano, ed è una delle classiche bevande consigliate dall’ayurveda. Il termine Chai in vari paesi asiatici, come il Nepal, il Tibet e il Pakistan, indica di fatto il tè. Lo stesso avviene in India, terra da cui proviene. Il tè, proprio in queste zone dell’Asia, è considerato anche una pianta medicinale. Nella tradizione ayurvedica, il Chai riduce Pitta e Kapha ed è consigliato a fine pasto, poiché stimola l’apparato digestivo. Ciò è dovuto ai suoi preziosi ingredienti. In primis, abbiamo le foglie di tè nero, che svolgono un’azione antiossidante.
Il Chai è preparato aggiungendo inoltre spezie dalle benefiche proprietà. Troviamo infatti la cannella, che infonde energia ed è benefica sia per il metabolismo, sia per il sistema sanguigno; è inoltre antisettica. Ad aromatizzare il Chai vi sono anche il cardamomo, benefico per le funzioni digestive, e i chiodi di garofano, dalle proprietà antibatteriche grazie ai principi attivi dell’eugenolo (sostanza che conferisce loro l’inconfondibile profumo e sapore). Si aggiungono poi la noce moscata e lo zenzero. Alle foglie di tè e alle spezie si unisce anche del latte per la preparazione del classico Chai indiano. L’aggiunta del latte lo rende benefico per armonizzare il dosha Vata.
Questa miscela di ingrediente rende il Chai una bevanda che apporta sostanze preziose all’organismo. Il mix di spezie potenzia la loro azione antibatterica e antinfiammatoria. Per preparare il Chai indiano si fa bollire in una casseruola dell’acqua (il volume dipende dalla quantità di tè desiderata) a cui si aggiungono le spezie. Dopo averle lasciate in infusione per alcuni minuti, si aggiungono le foglie del tè nero. Dopo circa cinque minuti d’infusione, si aggiunge il latte, facendo scaldare la bevanda a fuoco lento e mescolando dolcemente. Dopo circa un altro minuto il Chai è pronto. Lo si può addolcire con miele o con lo zucchero di canna.