Il Triphala è una composizione di erbe tra le più utilizzate in India per prevenire e curare numerosi disturbi. Questo complesso erboristico è formato dalla polvere di frutti essiccati derivanti da tre diverse piante: Amalaki (Emblica officinalis), Haritaki (Terminalia Chebula) e Bibhitaki (Terminalia belerica). Infatti, la parola Triphala in sanscrito significa “tre frutti”. Combinate insieme le polveri di questi frutti essiccati hanno un potente effetto curativo. L’Amalaki regola l’energia del dosha Pitta, favorisce una buona salute gastro-intestinale dell’organismo e aiuta la digestione; ricco di fibre e di vitamina C l’Amalaki svolge anche un’azione antiossidante. L’Emblica officinalis è definita inoltre una pianta “rasayana”, cioè ringiovanente.
L’Haritaki agisce sul dosha Vata attivando e regolando il transito intestinale. Ha infatti un potere purificante. Viene chiamata anche l’erba del Buddha, poiché viene raffigurata in molti dipinti sacri tibetani. Il Bibhitaki addolcisce Kapha, favorendo la digestione e l’eliminazione delle scorie, anche quelle in eccesso che provocano bronchiti e asma. Il Bibhitaki svolge anche un’azione calmante, e perciò favorisce un buon sonno. L’unione di queste erbe forma dunque il complesso Triphala, rimedio della medicina ayurvedica utilizzato ampiamente in India come depurativo e tonico per l’intestino.
È dunque indicato nel caso di costipazione, in quanto favorisce il transito intestinale senza irritare il colon. Non bisogna però utilizzarlo in caso di malattie intestinali croniche, patologie legate al colon e non bisogna assumerlo nemmeno durante la gravidanza. Il Triphala grazie alla presenza di antiossidanti nella sua composizione permette anche di rafforzare le difese immunitarie. Il Triphala lo si può ingerire o sottoforma di capsule oppure in polvere oppure come succo. In ogni caso, deve essere preso con dell’acqua, preferibilmente tiepida. Il momento migliore della giornata per assumerlo è il mattino. Nella varie composizioni è comunque indicata la posologia.