L’arrivo della stagione estiva porta con sé sole, belle giornate e voglia di trascorrere più tempo all’aria aperta. Soprattutto dopo questi mesi difficili legati alla pandemia, il corpo ha voglia di muoversi e di liberarsi dalle tossine psicofisiche. Però l’estate significa anche affrontare temperature calde e molte persone soffrono proprio a causa dell’eccesso di calore.
L’Ayurveda ci viene in aiuto. Questo sapere millenario può sostenere il corpo ad attraversare questa stagione in modo sano e consapevole. Per approfondire meglio questo tema abbiamo posto alcune domande a Alida Dal Degan, insegnante della scuola “Ayurveda Monaci Erranti”, da lei fondata in Svizzera. Alida pratica e insegna (anche in Italia, in India e in Nepal) l’Ayurveda da 35 anni ed è Autrice del libro “Nel cuore del Massaggio ayurvedico. Uno sguardo sull’India” (ed. Il Punto d’Incontro).
Secondo l’Ayurveda, quanto è importante vivere in sintonia con i cicli della natura e quindi con il ritmo delle stagioni?
«Trovo molto interessante l’approccio della medicina millenaria ayurvedica, che ci invita come prima cosa a riflettere sulle cause che ci fanno ammalare.
Una delle cause di malattia più frequente, secondo il sapere indiano, è dovuta al fatto di non assecondare i ritmi delle stagioni, di non vivere in armonia con la natura e con i cicli delle stagioni.
Viviamo in un mondo artefatto, che abbiamo creato e modellato per far si che gli esseri umani siano sempre pronti a produrre e a correre, sempre pronti a rispondere, notte e giorno. Sempre in una condizione di allerta. Non viviamo più assecondando le attività adatte alla luce del giorno e non ci concediamo alla naturale esigenza della mente e del corpo del riposo serale e poi notturno.
Viviamo in ambienti climatizzati che seccano l’aria producendo danni agli occhi e all’apparato respiratorio. Rinfreschiamo e riscaldiamo l’aria vivendo così, quasi tutto l’anno in una “finta” temperatura ideale, perdendo in questo modo, quel naturale processo interno che regola la temperatura del corpo.
Mangiamo tutto l’anno gli stessi alimenti, sempre gli stessi! Pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, cavolfiori; tutto l’anno li compriamo senza quasi pensarci più: “quando crescono in terra questi frutti, queste verdure?”.
Comportandoci così, non assecondando i ritmi delle stagioni, apriamo “la porta” alla malattia».
Quindi quali consigli ayurvedici potresti dare ai nostri lettori sia per ritornare a vivere in sintonia con le stagioni, sia per preparare il corpo ad affrontare l’estate? E ci sono particolari erbe e spezie ayurvediche adatte alla stagione estiva?
«La parola “estate”, in sanscrito, la possiamo tradurre con “grisma”. La sua radice “gras”, significa divorare, inghiottire.
Questo termine non ha quasi bisogno di spiegazioni. È subito ben chiaro il collegamento alla forza del Sole che, nel pensiero filosofico e medico indiano, prosciuga e cuoce ogni cosa.
Per affrontare al meglio la stagione estiva, noi possiamo e dobbiamo partire dal cibo che mangiamo, perché è sempre l’elemento più importante per mantenere la salute o danneggiarla.
In estate il cibo deve essere di facile digestione, leggero. In effetti, la frutta e la verdura che la stagione porta naturalmente sulle nostre tavole, rappresentano gli alimenti ideali.
Quando la temperatura è molto alta, è bene aggiungere ai nostri cibi alcune spezie che regolarizzano e concorrono ad abbassare la temperatura interna corporea come l’aneto, il finocchio, il cardamomo, lo zafferano. E ancora, molto utili sono il coriandolo, il cumino, la curcuma, la menta. Importante poi un altro elemento: tutti devono diminuire in questa stagione l’uso del sale.
Non bisogna però pensare che per tutti sia giusto alimentarsi con queste spezie e in questo modo, perché per via di una costituzione (Prakriti) particolare, vi sono delle persone che nella stagione calda hanno un potere digestivo (Agni) che diminuisce sensibilmente. Digeriscono meno, con fatica, anche solo una sana insalata… Il “caldo che divora e cuoce ogni cosa” è come se bruciasse anche la loro capacità digestiva.
Nei loro piatti che devono preferibilmente essere di cibo appena cotto, bisogna aggiungere il sapore piccante, per esempio grazie a quelle spezie che saranno in grado di accendere il fuoco gastrico. Peperoncino, pepe e senape sono validi aiuti.
L’alcol per tutte le costituzioni, nella stagione calda, è fortemente sconsigliato, così come non sono salutari bevande fredde da frigo o con ghiaccio. La carne di animali di terra e tutti gli insaccati, aumentano il calore e l’infiammazione.
La stagione calda richiede il suo opposto: il fresco. Ecco allora che dovremmo scegliere un luogo fresco dove passare le vacanze o i fine settimana.
Fondamentale per il benessere, in mancanza di aria fresca, è creare un microclima adatto nell’abitazione, nel luogo di lavoro, con particolare riguardo alla stanza da letto, rinfrescando rispetto al calore esterno di 7-8 gradi massimo. Diversamente l’apparato respiratorio si potrà facilmente ammalare; una attenzione speciale deve essere portata al mantenere una giusta umidità nell’aria che dovrà attestarsi tra il 40 e il 60%.
Immagini di case con persiane socchiuse che lasciano solo intravedere che fuori c’è il sole, sono nei ricordi e nelle esperienze di tutti. La penombra è naturalmente rinfrescante. Se si predilige il mare d’estate o per tutte le persone che vivono al mare, bisogna attuare un atto di gentilezza verso se stessi, ricordarsi che non bisogna esporsi al sole se non ai primi raggi del mattino e gli ultimi prima del tramonto. Momenti speciali e particolari, questi, per tutto il pensiero indiano…
Questi sono anche i momenti giusti per fare un lungo bagno o una lunga nuotata. Bagnarsi in queste ore speciali del giorno, doneranno freschezza e vigore per tutto il giorno e tutta la notte».
E per chi soffre molto il caldo estivo, l’ayurveda cosa può consigliare in merito?
«Se si soffre molto il caldo, i testi di medicina ayurvedica consigliano di vivere in vicinanza di fiumi, torrenti, laghi e mare e di bagnare regolarmente il proprio corpo o parti di esso nell’acqua fresca.
Camminare a piedi nudi sull’erba bagnata dal respiro della notte, rinfrescherà il corpo e donerà una energia speciale per il resto della giornata. Davvero da provare questo semplice consiglio così tanto benefico!
Se invece viviamo in città e tutti questi consigli ci possono sembrare un sogno, possiamo sempre aiutarci massaggiandoci il corpo con dell’olio di cocco. In particolar modo, per diminuire il calore corporeo, è necessario dare una cura particolare alla testa e ai capelli. La temperatura interna si abbasserà subito e pelle e capelli diventeranno morbidi e lucenti. Una vera e propria cura di freschezza e di bellezza. Il corpo, dopo l’automassaggio, si può lavare con un po’ di farina di ceci. Si massaggia leggermente con questa pasta un po’ inumidita la pelle, che rimarrà morbida e lucente. I capelli invece hanno bisogno di un solo shampoo ben massaggiato e lasciato un po’ sulla cute; si risciacquerà poi con acqua a temperatura ambiente, o fredda; mai calda.
Il Massaggio con l’Acqua della tradizione Ayurveda Monaci Erranti è un trattamento meraviglioso, rilassante, disintossicante, dimagrante ma soprattutto rinfrescante. È il trattamento gioiello per l’estate. Un massaggio alla settimana, porterà un così gran sollievo dal caldo che è difficilmente immaginabile se non lo si esperimenta.
Inoltre, ricordo che l’ayurveda consiglia di esporsi ai raggi della Luna, capaci di rinfrescarci al punto da sentirci rinati dopo il caldo del sole (Surya) del giorno estivo. Notti stellati e con la Luna hanno fatto da sempre sfondo alle pitture più romantiche dell’India. La coppia di Dèi eternamente innamorati Rada e Krishna, vengono spesso rappresentati in atteggiamenti amorosi sotto la luce chiara e fresca della Luna.
Ricordo con dolcezza quella sensazione di tenerezza e di amore vissuta nel caldissimo deserto del Rajasthan.
Ero ospite di una famiglia di intagliatori e commercianti di pietre preziose. Di giorno il sole “divorava e inghiottiva” ogni attività, ogni possibilità di movimento e quasi ogni possibilità di pensiero.
La notte, i tetti piatti delle case ospitavano brandine senza materassi, con reti rigide di corda. Qui, di notte, le giovani coppie, gli sposi, tra i racconti del giorno e deboli risate, si addormentavano sotto il fresco cielo stellato.
Qualcosa di tenero ed eterno, rimase in me, dell’idea del sole, della luna, del lenzuolo di stelle e dell’amore…».
Per approfondire il percorso e i seminari di Alida si veda il sito:
Ayurveda Monaci Erranti
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