La conoscenza dei dosha è centrale nella tradizione millenaria dell’Ayurveda. Quando si parla di dosha ci si riferisce alle energie presenti nel corpo e nella mente. Secondo la “scienza della vita” (è questo il significato della parola Ayurveda), grazie all’equilibrio dei dosha i vari sistemi che compongono il nostro organismo – scheletrico, muscolare, nervoso, endocrino, cardiovascolare, respiratorio – risultano efficienti e anch’essi in equilibrio.
Come affermato da Swami Sivananda: “L’equilibrio dei dosha è salute, lo squilibrio è malattia”.
Anche nella tradizione dello yoga il concetto di equilibrio è centrale, così come lo sono le energie che fluiscono nel nostro corpo. La prospettiva – come in Ayurveda – è olistica (dal greco hòlos “intero”, “globale”).
È possibile creare una corrispondenza tra pratica delle asana e specificità dei dosha (Vata, Kapha, Pitta). Infatti, la scienza ayurvedica offre preziosi suggerimenti inerenti lo yoga e la meditazione in sintonia con ogni dosha.
Vata
Quando è predominante il dosha Vata, l’Ayurveda consiglia di dedicarsi allo yoga e alla meditazione al mattino presto. Ciò significa alzarsi tra le 6.00 e le 7.00 (o ancora meglio alle 5.00-5.30), perché è il momento ideale per sfruttare le energie di Vata.
I tre aspetti fondamentali su cui lavorare sono per Vata:
- concentrazione
- rilassamento
- radicamento.
Per questo, come asana da praticare al mattino occorre inserire posizioni come l’Albero, la Montagna, la Sedia.
Una pratica molto utile che affina la concentrazione è la meditazione sulla candela.
Per rilassarsi, si può concludere la sessione di yoga con Savasana, per poi proseguire con la respirazione yogica completa.
Indicata è la pratica del body scan, la meditazione sulla consapevolezza del corpo.
Pitta
Per pacificare questo dosha è importante dedicarsi a pratiche capaci di sviluppare una profonda consapevolezza psicofisica. È fondamentale il lavoro sul respiro, che permette di armonizzare le energie.
Indicate sono per esempio la respirazione addominale-diaframmatica e la respirazione a narici alternate.
Quando si esegue un’asana è consigliabile tenerla per alcuni cicli respiratori. Per questo lo Yin yoga risulta indicato per equilibrare Pitta.
Kapha
Quando predomina questo dosha si tende alla letargia e alla passività. Per riportare armonia consigliata è l’esecuzione giornaliera del Saluto al Sole: da praticare almeno 4-5 cicli, per poi concludere con Savasana. La pratica può essere svolta sia al mattino, sia alla sera.
Per Kapha è meglio scegliere uno stile yogico dinamico e fluido.
Consigliata è anche la pratica della meditazione camminata.