La meditazione si può praticare non soltanto nelle classiche posture del loto e del semi-loto, ma anche rimanendo distesi supine, come nella tecnica chiamata del body scan. La tecnica consiste in un’analisi consapevole del proprio corpo. È una pratica di presenza mentale, che porta l’attenzione cosciente al momento presente. Nel qui e ora si percepiscono le sensazioni psicofisiche. Attraverso la meditazione del body scan si scandagliano le esperienze corporee, alla ricerca dei punti di tensione. Questa pratica attiva il cervello pensante e stimola la connessione mente-corpo.
Il body scan fa parte del Programma per la riduzione dello stress e per il rilassamento sviluppato da Jon Kabat-Zinn, Professore Emerito di Medicina presso la Medical School dell’Università del Massachusetts, nonché fondatore del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care, and Society. Per praticarlo correttamente sarebbe necessario dedicare al body scan un tempo minimo di trenta, quaranta minuti. Dopo una serie di respirazioni consapevoli si inizia a portare l’attenzione consapevole nelle varie zone del corpo, partendo dai piedi sino a giungere al capo. L’attenzione rimane su ciascuna parte fisica per alcuni minuti. Si respira portando l’attenzione alla parte del corpo presa in esame. Dopo alcuni istanti l’attenzione si sposta a un’altra parte del corpo.
Durante “la scansione” si percepiscono i punti in cui si avvertono blocchi e contratture. Questo tipo di meditazione si è dimostrata particolarmente efficace nella gestione dello stress, dell’ansia e del dolore fisico, come hanno messo in evidenza i lavori portati avanti da Jon Kabat-Zinn, artefice del programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR). Questa esperienza meditativa definita “intra-corporea” permette comunque di andare oltre il corpo, poiché si analizzano non solo le sensazioni fisiche, ma anche i pensieri e le emozioni.