Iniziare il nuovo anno con una buona purificazione dell’organismo permette di eliminare le tossine in eccesso accumulate durante le feste. È importante avviare un processo detossinante per evitare disturbi vari, che poi rischiano di trasformarsi in malattie. Stanchezza o pesantezza possono essere sintomi che denotano proprio un sovraccarico di tossine nel corpo. L’Ayurveda propone vari percorsi indicati per stimolare quegli organi emuntori, che eliminano le sostanze dannose per il nostro benessere. È quindi importante mantenere puliti e sani il fegato, l’intestino, i reni; questi organi filtrano il sangue ed espellono le tossine dal corpo. Per stimolare tale funzione, in Ayurveda, oltre ai massaggi e ad altre pratiche purificanti, si utilizzano erbe e spezie.
Il guggul, la mirra indiana
Il suo nome significa “ciò che protegge dalla malattia”. Il guggul è una resina gommosa estratta dall’albero Commiphora guggul (denominato anche Commiphora mukul). È un rimedio ayurvedico molto antico, utilizzato per le sue proprietà purificanti. La resina, trattata con metodi specifici, viene utilizzata per regolarizzare il colesterolo e i trigliceridi. Grazie alla presenza di sostanze detossinanti per l’organismo, come i tannini, aiuta ad abbassare i livelli del colesterolo cattivo. Il guggul purifica quindi il sangue e contribuisce alla pulizia dell’organismo. Inoltre, migliora le funzioni della tiroide e i tassi metabolici di base. È utile inoltre per contrastare le sinusiti. Svolge infatti un’azione astringente e aiuta a eliminare l’eccesso di muco. È poi un potente antinfiammatorio a livello delle articolazioni.
Il Triphala, i “tre frutti”
Il suo nome indica come questo complesso erboristico sia formato dalla polvere di frutti essiccati derivanti da tre diverse piante: l’Amalaki (Emblica officinalis), l’Haritaki (Terminalia Chebula) e il Bibhitaki (Terminalia Combinate insieme le polveri di questi frutti essiccati hanno un potente effetto curativo. L’Amalaki favorisce una buona salute gastro-intestinale dell’organismo e aiuta la digestione; ricco di fibre e di vitamina C l’Amalaki svolge anche un’azione antiossidante. L’Emblica officinalis è definita una pianta “rasayana”, cioè ringiovanente. L’Haritaki attiva e regola il transito intestinale. Ha infatti un potere purificante. Il Bibhitaki favorisce la digestione e l’eliminazione delle scorie, anche quelle in eccesso che provocano bronchiti e asma. L’unione di queste erbe forma dunque il complesso Triphala, rimedio della medicina ayurvedica utilizzato ampiamente in India come depurativo e tonico per l’intestino.
Il Tulsi, la cosiddetta “erba sacra”
Questa pianta non è altro che il basilico santo indiano. Utilizzata da millenni in India a scopi curativi, oltre che simbolici e devozionali, questa pianta è stata oggetto di numerosi studi scientifici che ne hanno confermato i benefici. Svolge un’azione antiossidante e antinfiammatoria; aiuta a regolare i livelli di colesterolo ed è una pianta depurativa. Per approfondire le proprietà di questa pianta clicca qui.