Detox post-festività secondo l’ayurveda

Le festività di fine anno sono caratterizzate da pranzi e cene spesso esageratamente abbondanti. I menù includono di frequente varie portate, talvolta elaborate, oltre che ricche di calorie. Se ci siamo concessi un po’ troppi “strappi alla regola”, eccedendo in grassi e zuccheri, allora è bene seguire alcuni giorni di detox per eliminare le tossine accumulate.

Nella tradizione ayurvedica, si parla di eccesso di “ama”, 
parola che in sanscrito significa “tossina”. 

Quando si eccede nell’alimentazione, o si assumono cibi processati, si può avvertire una sensazione di pesantezza, o di gonfiore. Ciò deriva da una digestione incompleta, o dal fatto che si sono assunte sostanze nutritive difficili da metabolizzare. In questi casi, si può verificare un accumulo di tossine nel corpo. Secondo l’Ayurveda un eccesso di “ama” crea squilibri non solo a livello fisico, ma anche energetico. I dosha vengono sbilanciati e si possono manifestare una serie di disturbi.

Grazie agli organi emuntori, ovvero il fegato, i polmoni, i reni, 
l'intestino e la pelle, l’organismo elimina naturalmente le tossine.

Se il livello di “ama” è elevato, il corpo non riesce a smaltire il sovraccarico di tossine. Ecco che un periodo di detox aiuta gli organi emuntori a svolgere meglio i loro compiti e permette all’organismo di eliminare l’eccesso di sostanze pesanti e nocive al benessere.

Quali piante consiglia l’ayurveda

Per un trattamento detox, l’Ayurveda utilizza un mix di erbe e piante, che variano a seconda delle specifiche esigenze individuali. Tra i rimedi erboristici più consigliati vi sono l’amalaki, il bibhitaki e l’haritaki.

L’amalaki, conosciuto anche con il nome di “amla”, nella medicina ayurvedica viene considerato un frutto rasayana, cioè capace di svolgere un’azione anti-age e ringiovanente. La pianta, in India, è venerata, proprio per le sue eccezionali proprietà: non a caso l’amalaki viene detto “albero di lunga vita”.

Amalaki

Per approfondire le proprietà dell’amalaki leggi l’Articolo:

AMALAKI, LA PIANTA AYURVEDICA ANTI-AGE

Anche il bibhitaki è un frutto dall’alto potere rivitalizzante e purificante. In Ayurveda viene usato anche per la sua azione antiossidante. Come l’amalaki, fa parte dei rimedi definiti “rasayana”.

L’haritaki è un frutto originario dell’Asia meridionale, impiegato in Ayurveda per i suoi effetti benefici sia sul sistema immunitario, sia sul sistema nervoso.

Questi tre frutti si combinano nel rimedio ayurvedico chiamato Triphala, un concentrato di sostanze preziose per il benessere dell’organismo.

Triphala ayurveda

La parola Triphala, in sanscrito, significa non a caso “tre frutti”. Nella tradizione ayurvedica viene utilizzato da oltre 2000 anni per le sue numerose e diverse virtù:

  • favorisce l’eliminazione delle tossine;
  • stimola e regola il transito intestinale;
  • promuove un profondo processo di detox;
  • aiuta a regolare i livelli di colesterolo;
  • incrementa l’energia;
  • armonizza i Dosha;
  • promuove un riequilibrio generale dell’organismo.

Come assumere il Triphala

Questo rimedio ayurvedico si può trovare sotto forma di capsule, oppure in polvere.

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