L’arrivo del mese di marzo porta con sé il desiderio e il bisogno di depurarsi dalle tossine accumulate durante l’inverno. Pratiche di detox sono al centro dell’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, le cui conoscenze millenarie sono adatte e adattabili anche alla nostra epoca iper-tecnologica.
È importante sottolineare l’importanza della depurazione in primavera. Eliminare le tossine dall’organismo significa non solo stimolare la digestione, ma anche trattare in modo più efficace vari disturbi, come stress, stanchezza, problemi di sonno. In molti casi, sono proprio le tossine che appesantiscono il corpo, facendo emergere diversi disagi. Ecco che un periodo di detox aiuta l’organismo ad alleggerirsi, ritornando a una condizione di equilibrio. E il periodo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera è tra i più adatti.
Come capire se vi è un accumulo di tossine
Occorre premettere che i sintomi di un accumulo di tossine variano e sono naturalmente molto soggettivi. A grandi linee, si possono individuare alcuni segnali, molto comuni, che denotano proprio un eccesso di sostanze pesanti nell’organismo:
- stanchezza
- disturbi digestivi
- problemi di inappetenza
Nel percorso ayurvedico di purificazione vi sono diversi trattamenti, a cominciare dal Panchakarma. Questo termine in sanscrito significa “cinque azioni”, a indicare i cinque trattamenti, depurativi e disintossicanti che costituiscono questo trattamento. Per la sua complessità il Panchakarma deve essere rigorosamente effettuato su indicazione di un medico ayurvedico esperto.
I suoi benefici sono numerosi:
- armonizza i dosha;
- rivitalizza corpo e mente;
- purifica l’organismo tessuti.
Gli effetti benefici del Panchakarma durano a lungo nel tempo, soprattutto se si segue uno stile di vita sano e naturale.
Quali alimenti evitare durante il periodo di depurazione
- caffè
- alcool
- carni rosse e grasse
- zucchero raffinato
- cibi fritti
- cibi e bevande freddi da frigo
Quali alimenti privilegiare durante il periodo di depurazione
- verdure cotte e crude (di stagione)
- legumi
- cereali integrali
- semi oleosi
- frutta di stagione
- tisane, bevande caldo-tiepide
Alcune spezie consigliate dall’Ayurveda
Curcuma e pepe nero hanno proprietà antiossidanti e favoriscono la digestione, migliorando le funzioni di Agni.
Il Triphala, un composto in cui sono uniti 3 frutti: amalaki, bibhitaki e haritaki. Svolge diverse azioni benefiche il Triphala, tra le quali rientra la stimolazione del transito intestinale e l’eliminazione delle tossine.
La parola Triphala in sanscrito significa “tre frutti”. L’Amalaki regola l’energia del dosha Pitta, favorisce una buona salute gastro-intestinale dell’organismo e aiuta la digestione; ricco di fibre e di vitamina C, l’Amalaki svolge anche un’azione antiossidante.
L’Haritaki agisce sul dosha Vata attivando e regolando il transito intestinale. Ha infatti un potere purificante. Viene chiamata anche l’erba del Buddha, poiché viene raffigurata in molti dipinti sacri tibetani.
Il Bibhitaki addolcisce Kapha, favorendo la digestione e l’eliminazione delle scorie, Svolge anche un’azione calmante, e favorisce un buon sonno.
Il finocchio è un vero toccasana nella depurazione dell’organismo: stimola la digestione; aiuta a contrastare la pancia gonfia; depura il fegato e ha proprietà diuretiche.
Anche il coriandolo (in semi o foglie fresche) è molto utile, grazie alla sua azione digestiva; inoltre aiuta a prevenire e trattare il gonfiore dopo i pasti.