Chiamata anche ginseng indiano, l’ashwagandha è una pianta utilizzata in Ayurveda per prevenire forme di stanchezza psicofisica. Il suo nome scientifico è Withania somnifera, ma è più comunemente conosciuta con la denominazione in sanscrito, ashwagandha, appunto. È diffusa non solo in India, ma anche in altre zone dell’Asia, oltre che in Sudafrica e in alcune aree del Mediterraneo.
L’utilizzo in ayurveda
Questa pianta rientra nei cosiddetti rimedi “rasayana”, ovvero rigeneranti e rinvigorenti. Viene infatti impiegata per rafforzare le difese del corpo e per ritrovare l’energia vitale. Viene anche definita pianta adattogena, poiché rinforza l’organismo in presenza di malattie e aiuta altresì a prevenirle. Svolge infatti un’azione tonica sul sistema nervoso ed è un rinvigorente sul piano sia fisico, sia mentale. Grazie alle sostanze in essa contenute aiuta a contrastare lo stress e a recuperare energia. I suoi principi attivi si concentrano soprattutto nelle radici e nelle bacche. In particolare, sono i Withenolidi (A e D; da cui deriva il suo nome scientifico) che rendono adattogena la pianta , poiché svolgono un’azione anti-ossidante e antinfiammatoria.
Effetti positivi sul sistema nervoso
L’Ashwagandha ha un effetto tonico sul sistema nervoso, in quanto dagli studi portati avanti (pubblicati sul Journal of Ethnopharmacolog), sembra potenziare i livelli di serotonina. Aiuta quindi a prevenire stati d’ansia, ma anche insonnia e agitazione. Avendo un’azione tonica contribuisce anche a migliorare le funzioni mentali, come la concentrazione e la memoria. È di aiuto in menopausa. È indicata poi nei periodi di debolezza, quando si è inappetenti, durante i cambi di stagione (in particolare in autunno e in primavera) e in tutti quei casi in cui si ha bisogno di ritrovare energia.
Come utilizzarla
Sebbene non sia semplice da trovare, questa pianta si trova nelle erboristerie e nei negozi bio in forma di capsule, sciroppo o tintura. In alcuni casi si possono trovare anche le radici (prima di acquistarle è bene controllare la provenienza, l’etichetta e fare domande al negoziante) per preparare un decotto. È possibile poi trovarla in polvere (le radici vengono fatte essiccare e poi ridotte in polvere): in questo modo è facile da utilizzare, poiché è sufficiente un cucchiaino di polvere di ashwagandha al giorno, da aggiungere per esempio a uno yogurt bianco naturale, o a una spremuta o a un frullato.
Grazie dei consigli. Pianta molto interessante
Grazie Cinzia per il commento. Continua a seguirci.