In autunno e in inverno, quando le energie si abbassano, un vero toccasana è il cosiddetto latte d’oro. Il nome deriva dal suo colore, dorato, appunto. L’ingrediente fondamentale per questa bevanda amata da chi pratica yoga è la curcuma. Questa spezia dal color giallo intenso racchiude una serie di preziose proprietà. Svolge infatti un’azione antinfiammatoria (ideale per i dolori articolari) e analgesica. La curcuma è antiossidante, in quanto contrasta lo sviluppo dei radicali liberi, e stimola il sistema immunitario. È benefica per l’apparato cardiocircolatorio, fluidifica il sangue ed è un alimento anticolesterolo.

Chi pratica yoga e chi segue la medicina ayurvedica fa uso di questa spezia, proprio perché migliora l’elasticità delle articolazioni. Inoltre previene tosse e raffreddore. Il latte d’oro si realizza in due fasi. Prima di tutto, occorre preparare la pasta di curcuma con circa 30 grammi di spezia in polvere, acqua naturale (circa 100 ml), e una spolveratina di pepe nero, in quanto potenzia le proprietà della curcuma. In una casseruola si mescolano gli ingredienti facendoli scaldare a fuoco lento. Questa pasta una volta raffreddata si conserva un mese in frigorifero.

La seconda fase consiste nel preparare il latte, rigorosamente vegetale, di riso o di avena (circa 125 ml), mettendolo in una piccola casseruola e aggiungendovi un cucchiaino di olio di cocco o di olio extravergine d’oliva spremuto a freddo o di mandorle dolci per uso alimentare e un cucchiaino di pasta di curcuma. Si scalda il tutto da uno a due minuti, senza però far bollire il latte. Il latte d’oro è pronto per essere degustato caldo o tiepido. A piacere si può aggiungere un cucchiaino di miele. È stato Yogi Bajhan, maestro di Kundalini yoga, tra i primi insegnanti orientali a diffondere in Occidente questa benefica bevanda. Yogi Bajhan consigliava ai suoi studenti di assumere il latte d’oro per 40 giorni, al mattino a digiuno.