Intervista a Alida Dal Degan
Quali cibi sono da preferire durante la stagione autunnale? E come mantenere l’equilibrio psicofisico? L’Ayurveda, il sistema di medicina tradizionale dell’India, ci invita a vivere seguendo i ritmi della natura. Per questo è fondamentale prestare ascolto ai messaggi che ci invia il nostro corpo, considerato in modo olistico. Portando l’attenzione alle esigenze del nostro organismo in connessione con i cicli delle stagioni possiamo mantenere un profondo benessere.
Per approfondire meglio questo discorso, abbiamo intervistato Alida Dal Degan, autrice del libro “Nel cuore del Massaggio ayurvedico. Uno sguardo sull’India”. Alida è insegnante della scuola “Ayurveda Monaci Erranti”, da lei fondata in Italia, prima, in Svizzera, poi, dove ha anche organizzato numerosi corsi di specializzazione incentrati sull’alimentazione ayurvedica. Inoltre, Alida accompagna le persone ad un cambiamento alimentare personalizzato ayurvedico, anche grazie a sedute via Zoom.
Siamo entrati nella stagione autunnale. Quali sono secondo l’Ayurveda gli elementi che dominano in questa fase dell’anno e come condizionano i nostri ritmi?
«Il nostro corpo e la nostra mente hanno una tendenza naturale allo squilibrio durante i cambi di stagione. Si dovrebbero modificare le abitudini alimentari e lo stile di vita, invece viviamo mangiando e comprando quasi sempre gli stessi alimenti, e nutrendo abitudini che ripetiamo 12 mesi l’anno. È importante essere maggiormente consapevoli delle nostre abitudini, altrimenti il nostro corpo e la nostra mente rischiano di entrare in uno squilibrio. Questa instabilità per esempio si manifesta attraverso gli sbalzi d’umore che si modifica con le variazioni delle stagioni; inoltre, alcuni disturbi si ripresentano puntualmente in autunno e in primavera. La consapevolezza della necessità del mutamento non è cosa semplice.
Non ci si ricorda che le energie e i ritmi cambiano. Non ci si ricorda che ci sono momenti nell’anno che sono più adatti alla purificazione, altri invece sono indicati per una maggiore attività. Altri ancora possono essere vissuti in modo da coltivare progetti. Metaforicamente parlando, in autunno, possiamo lasciar cadere le foglie secche, per poi rifiorire colmi di vita sapendo dove andare e cosa fare.
Stiamo lasciando una stagione estremamente calda, dominata da Pitta anche a livello psichico.
L’autunno tanto desiderato finalmente è qui. Abbiamo il fresco frizzante e profumato di terra nelle notti e nelle ore della prima mattina il calore e la luce del sole sono più morbidi. Si inizia a sentire il freddo, ed è il tempo in cui Vata predomina. La pelle può diventare più secca. Il sistema nervoso è maggiorente sensibile.
Inoltre, ansia, tristezza e un senso di “vuoto” sono tipici di questo cambio di stagione. Articolazioni che scricchiolano e disordini del tratto digerente sono più presenti, come pure si possono manifestare mal di stomaco e male alle ossa. È normale che ciò succede, se solo ne avessimo consapevolezza! Allora quello che possiamo fare è aumentare la nostra consapevolezza personale e con questa “tingere” l’ambiente intorno a noi».
Quali cibi sono consigliati e quali è meglio evitare dal punto di vista dell’Ayurveda?
«Dal punto di vista dell’Ayurveda, è preferibile scegliere cibi caldi, nutrienti, ben idratati. C’è la necessità di tornare ai fornelli per preparare il cibo che andremo a mangiare, evitando alimenti già pronti e processati. Come sapori meglio prediligere il dolce, l’aspro e il salato. Inoltre, è opportuno evitare tutti gli alimenti secchi o disidratati. I legumi secchi vanno lasciati nell’acqua alcune ore in più, in modo che si ammorbidiscano ulteriormente. Questa accortezza permette inoltre di lasciare disperdere nell’acqua, una parte del dosha Vata che questi contengono.
Le spezie come il cardamomo sono preziose per la salute di tutti, soprattutto in questo momento della stagione. Lo zafferano colorerà i nostri piatti dello stesso colore delle foglie di alcuni alberi, facendoci sentire in armonia e nutrendo il sapore della vita».
Hai una ricetta che puoi suggerire ai lettori che praticano yoga?
«Certamente. Esiste un piatto per la Vita: il Kichadi. Questo piatto unico è in grado di purificare e nutrire nello stesso tempo tutte le costituzioni ayurvediche. È anche facile da cucinare ed è buonissimo. Si utilizzano i fagioli mung – che, a livello nutrizionale, sono davvero preziosi –, ma di volta in volta si possono sostituire con altri legumi.
Per preparare il Kichadi si cuoce stufando il riso biologico con il legume e con una verdura di stagione. Si prepara un leggero soffritto con ghee (il burro chiarificato, N.d.R.) o con olio di oliva o di sesamo. Quando l’olio è caldo si aggiungono le spezie desiderate adatte alla propria costituzione. Indicata per tutti è l’assafetida. Poi si unisce l’acqua calda o un brodo vegetale e la verdura di stagione.
È un piatto molto nutriente che sazierà per gran parte della giornata. Va consumato caldo, appena preparato, e mai riscaldato nei giorni successivi. È fondamentale scegliere verdura di stagione. Il Kichadi è in grado di armonizzare gli squilibri presenti in ogni costituzione ed è quindi estremamente riequilibrante».
L’arrivo dell’autunno segna anche un intensificarsi degli impegni, dopo una relativa pausa estiva, e la tendenza a stare meno all’aria aperta. Questo cambio può aumentare i livelli di stress. Cosa suggerisce l’Ayurveda per prevenire o per trattare lo stress?
«È importante non esagerare con l’attività fisica, per dedicarsi a pratiche dolci e più contemplative, come camminare nella natura, osservarla, fermarsi ad annusare l’aria o l’acqua, meditare. Il periodo autunnale è ideale anche per effettuare i bagni caldi di vapore e per concedersi qualche coccola alle terme.
Questa è poi una fase propizia alla purificazione del corpo e della mente. Lasciamoci infine sorprendere dalla malinconia e dal brivido di freddo, osserviamo la natura. Cerchiamo di comprendere cosa c’è dentro la malinconia e la fatica che nuovamente viviamo. Forse c’è un desiderio di cambiare? Cambiare casa, lavoro, paese? Può essere vitale questa malinconia naturale, ci aiuta a capire cosa vogliamo e dove vogliamo mettere i nostri passi. Abbiamo davanti una fase che si spinge a una profonda riflessione, l’inverno, per poi, davvero rinascere, ancora».
Per approfondire il percorso e i seminari di Alida si veda il sito:
Ayurveda Monaci Erranti
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