Nella medicina ayurvedica, le erbe e le piante sono centrali per prevenire e curare numerosi disturbi. Durante le feste natalizie, quando i pasti tendono a essere più abbondanti del solito e i ritmi quotidiani vengono spesso modificati, possono emergere stati di stanchezza, pesantezza, sonnolenza. Alcune soluzioni fitoterapiche mutuate dall’ayurveda possono essere d’aiuto. Lo zenzero (chiamato Sunti o Nagaram in Ayurveda) è ideale in caso di nervosismo e ansia. Utilizzato anche per alleviare raffreddore o stati influenzali ed è indicato per il sistema digestivo, poiché stimola Agni.
Lo zenzero è definito pianta tridoshica, in quanto agisce contemporaneamente sui tre dosha. Infatti, ha proprietà rinfrescanti per Pitta, riscalda Vata, mentre favorisce Kapha dilatando questo dosha. Un’altra pianta benefica non solo per affrontare le feste di Natale è la centella asiatica (chiamata Mandukaparni in Ayurveda). Scoperta dal mondo della cosmesi per la sua azione tonificante e per i benefici che apporta in caso sia di cellulite, sia di problemi di circolazione venosa. La centella asiatica è usata anche per attenuare e curare disturbi del sistema nervoso ed è altresì benefica per contrastare i disturbi di attenzione e concentrazione.
Per chi è soggetto alla ormai ben nota “sindrome del Natale”, che porta con sé tristezza e affaticamento, può utilizzare l’ashwagandha. Si tratta della radice della Withania somnifera che ha proprietà calmanti nel caso di un eccesso di Vata. Quando si vive una condizione di malinconia e di stanchezza è possibile che Vata non sia in equilibrio. L’ashwagandha è benefica anche in caso di problemi di insonnia. Svolge inoltre un’azione afrodisiaca. Infine, per evitare l’accumulo del colesterolo cattivo (LDL) è indicata la pianta chiamata guggul. I testi ayurvedici la consigliano per aiutare a purificare gli intestini, il sangue e i tessuti. Il guggul contribuisce a eliminare le tossine, a diminuire il livello dei lipidi nel sangue e favorisce la perdita del peso.