Nell’immaginazione collettiva il Natale è sinonimo di gioia, feste, sorrisi. Non per tutti è così. Tralasciando quelle situazioni difficili e delicate che varie persone vivono, legate alla salute o al lavoro, sta emergendo sempre più in questi anni la ben nota “sindrome del Natale”. I suoi sintomi principali sono ansia, nervosismo, stanchezza psicofisica. Questa sindrome può nascere in quelle persone che si sentono sotto pressione per le numerose incombenze legate alle feste natalizie. Se in passato questo periodo era vissuto in maniera più semplice e in un’ottica più spirituale, negli ultimi decenni si è trasformato in un momento dove spesso trionfano edonismo e materialismo.
Alla fine, queste pressioni estetiche si sono trasformate in fardelli. A ciò si aggiungono i sintomi delle depressioni stagionali (Seasonal Affective Disorders) che, anzi, rappresentano il fattore principale che causa proprio lo stress percepito durante il periodo natalizio. In inverno, la depressione stagionale è provocata dalla minore esposizione alla luce solare. Nei Paesi del nord Europa questo fenomeno è molto diffuso, ecco perché viene consigliato l’uso della luminoterapia. La depressione stagionale in inverno scaturisce da una carenza di vitamina D. Vari studi dimostrano proprio come la depressione invernale sia associata a bassi livelli di vitamina D.
È proprio l’azione del sole che produce oltre due terzi della vitamina D nel nostro corpo. Quando l’esposizione ai raggi solari è bassa c’è un aumento della melatonina, l’ormone del sonno. A sua volta, l’alto tasso di melatonina crea quel senso di fatica e di sonnolenza che può provocare la depressione stagionale. Per prevenire e compensare la minore esposizione alla luce è bene scegliere alimenti ricchi di vitamina D, come sardine e sgombri. Importante poi è fare il pieno di luce appena è possibile. Quindi a Natale, anziché rimanere davanti allo schermo del nuovo smartphone o del nuovo tablet meglio farsi una bella passeggiata nella natura. Corpo e mente ne beneficeranno di sicuro!