La pratica regolare dello yoga apporta numerosi benefici, tra cui un’armonizzazione del sistema nervoso. Asana, pranayama e meditazione permettono di mantenere o di ritrovare l’equilibrio psicofisico. Per una profonda armonia occorre lavorare anche sul sistema nervoso.
Le funzioni del sistema nervoso autonomo
Il sistema nervoso autonomo svolge importanti funzioni, prima fra tutte quella di regolare le attività degli organi vitali. Inoltre, controlla l’omeostasi. Esso collega le differenti parti del corpo e coordina i movimenti. Il sistema nervoso autonomo è formato dal sistema nervoso simpatico e da quello chiamato parasimpatico.
Il sistema nervoso simpatico prepara il corpo all’azione. Esso viene stimolato da fattori esterni. Quando riceve una stimolazione esterna – in una certa situazione, in un dialogo, ecc. – invia impulsi nervosi, che a loro volta producono ormoni, come l’adrenalina e la noradrenalina. Da esso dipende la scelta se “attaccare o fuggire” quando viene percepito un pericolo. Quando viene attivato, si verificano alcuni segnali ben precisi, come l’accelerazione del battito cardiaco e tensioni muscolari.
Il sistema nervoso parasimpatico favorisce uno stato di rilassamento e di calma. Grazie ad esso le reazioni di “attacco o fuga” del sistema nervoso simpatico vengono gestite in modo da riportare l’organismo in una condizione di quiete. Il sistema nervoso parasimpatico attiva inoltre i processi vitali del corpo per rigenerarlo.
Occorre che questi due sistemi siano in equilibrio, poiché se uno dei due domina, l’altro si indebolisce. In una società caratterizzata da stili di vita spesso frenetici, molte persone si trovano a vivere in uno stato di “attacco o fuga”, in cui è dominante il sistema nervoso simpatico. Quando ciò si verifica di frequente, si entra in una spirale pericolosa, che conduce allo stress cronico, al burn-out e ad altre problematiche serie.
Asana, pranayama e meditazione riportano equilibrio al sistema nervoso.
Vediamo alcune pratiche che favoriscono uno stato di rilassamento, di calma e di concentrazione.
Savasana
La posizione del cadavere, aiuta a calmare la mente ed attenuare stati di agitazione. Stimola quindi il sistema nervoso parasimpatico. Per eseguire Savasana si inizia partendo dalla postura chiamata Dandasana. Ci si flette indietro appoggiandosi sui gomiti piegati. Le gambe sono distese. Ci si sdraia quindi lentamente, vertebra dopo vertebra. Gli arti inferiori sono ben allungati. Le braccia sono leggermente aperte. I palmi delle mani sono aperti, rivolti verso l’alto. La testa è appoggiata sul tappetino yoga; in alternativa, la si può sorreggere utilizzando o un cuscino non troppo alto o una coperta ripiegata. Si rimane in questa posizione per tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per rilassarci. Se non si riesce a rimanere immobili o se si è soggetti a distrazioni mentali si porta l’attenzione consapevole al ritmo del respiro. Se aiuta il rilassamento, si può ascoltare come sottofondo una musica adatta alla pratica, meglio se strumentale e con poche variazioni nel ritmo.
Altrettanto benefica è la sequenza del Saluto al Sole, poiché stimola le varie parti del corpo favorendo un’armonia psicofisica. Dopo aver praticato si consiglia poi di eseguire un’asana rilassante, come Balasana o Jatara Parivartanasana.
Come pranayama è indicata la respirazione a narici alternate (Nadi Sodhana), in quanto armonizza le energie e il sistema nervoso.
Come pratica meditativa si consiglia la meditazione sul respiro e la tecnica del body scan.
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