Negli ultimi decenni, si sono intensificate le ricerche relative alla pratica meditativa, in particolare all’interno di centri universitari. Grazie anche all’utilizzo di strumenti tecnologici sempre più precisi e sofisticati, le ricerche possono “misurare” gli effetti della meditazione sia nel breve, sia nel lungo periodo.
Continuità e costanza
Dagli studi pubblicati su varie riviste scientifiche – tra cui Psychosomatic medicine, Journal of consulting and clinical psychology, Behaviour research and therapy – emergono alcuni elementi importanti. Innanzitutto, per ottenere effetti benefici occorre meditare per circa 40 minuti ogni giorno. Più si è costanti, più si attiva un processo di trasformazione mentale. Quindi, occorre praticare regolarmente per sperimentare influssi positivi. Inoltre, durante la pratica è importante indirizzare l’attenzione verso un particolare “oggetto”, che può essere il respiro, oppure un mantra, un colore, la fiamma di una candela. Ciò permette di sviluppare una maggiore concentrazione.
Effetti a livello emotivo e psichico
Chi medita da anni, acquisisce varie capacità e ottiene profondi benefici:
- sviluppa una maggiore attenzione cosciente, che si esprime anche nella vita quotidiana;
- attiva emozioni positive come la compassione;
- è meno succube di emozioni disturbanti come l’ansia, la paura e la collera;
- favorendo una maggiore quiete interiore diminuisce gli ormoni dello stresso, come il cortisolo;
- diminuisce la pressione arteriosa;
- rafforza il sistema immunitario.
Quali tipi di meditazione scegliere
Non esiste una sola forma meditativa: ve ne sono diverse, sia definibili “laiche”, cioè sganciate da forme di spiritualità, sia propriamente contemplative, connesse in particolare a specifiche tradizioni filosofico-religiose. Nel primo caso, rientra per esempio la meditazione Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR), il cui pioniere è stato Jon Kabat-Zinn. Nel secondo caso, rientrano la meditazione Vipassana e la meditazione Zazen. La meditazione ritenuta primaria – fondamentale per poi sperimentarne altre – è quella sul respiro. Mantenere l’attenzione sul flusso dell’inspiro e dell’espiro permette di sviluppare quiete mentale, favorendo consapevolezza e attenzione cosciente. Per approfondirla clicca qui.
Altre forme meditative
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