Quali incensi scegliere per meditare

Nelle varie tradizioni orientali gli incensi rientrano nei rituali della pratica contemplativa. Nel buddhismo, nell’induismo e in altre filosofie dell’Asia, le meditazioni sono accompagnate dall’utilizzo di sostanze profumate. In particolare, gli incensi sono associati alla dimensione spirituale. Essi creano un’atmosfera adatta per andare oltre il materialismo e la realtà tangibile. Per effetto di una certa fragranza, la mente viene “invitata” a purificarsi, pacificando i pensieri. Determinati aromi stimolano una maggiore armonia e favoriscono la stessa pratica meditativa. Poiché il profumo dell’incenso viene inalato durante la meditazione, è fondamentale scegliere accuratamente quelli privi di sostanze chimiche e tossiche.

Controllare la composizione dell’incenso

Prima di acquistare gli incensi è importante verificare la loro origine e da quali elementi sono composti. Molti incensi contengono sostanze chimiche, dannose nel momento in cui vengono respirate. I migliori incensi hanno ingredienti naturali e sulla confezione presentano un marchio che ne certifica sia la provenienza, sia la qualità. Quelli più sicuri contengono solo resine naturali; nel caso dei bastoncini sono rollati a mano, utilizzando collanti non chimici.

Resine, bastoncini e coni

Sono svariate le tipologie e le forme degli incensi. Quelli più naturali sono le resine, purché non abbiano subìto alcun trattamento. Le resine sono prodotte spontaneamente dalle piante. La loro fragranza è fresca e purificante. Le resine più diffuse sono quelle di pino, di abete e di ambra.

Molto utilizzati sono anche i coni e ancor di più i bastoncini, le cui profumazioni vanno dall’eucalipto all’ambra. Ogni fragranza favorisce una certa predisposizione mentale.

Per la pratica meditativa si utilizzano soprattutto gli incensi a base di:

  • legno di sandalo
  • cannella
  • rosa
  • mirra

Il tipico profumo dell’incenso

incensi resine

La Somalia e lo Yemen sono i luoghi d’origine della pianta da cui si ricava il “vero” incenso. La pianta si chiama Boswellia e ne esistono di diverse varietà; quelle da cui si ricava la resina che sprigiona il tipico profumo dell’incenso sono la Boswellia papyrifera, la Boswellia carteri, la Boswellia sacra. Appartenente alla famiglia delle Burseracee, la Boswellia è stata poi diffusa in India e in varie zone dell’Africa e dell’Arabia. La sua particolare gommoresina emana la classica profumazione aromatica dell’incenso, avvolgente, balsamica. È la fragranza usata in molte tradizioni spirituali e contemplative, poiché invita la mente a elevarsi dai fardelli mondani.

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