Come individuare gli ostacoli che minano l’attenzione cosciente

Chi pratica yoga e meditazione sa quanto sia importante nutrire l’attenzione cosciente. Senza di essa non viviamo in modo consapevole e rischiamo di essere succubi o influenzati eccessivamente o condizionati da elementi esterni. L’attenzione cosciente ci permette di svolgere più facilmente un certo compito. Ci aiuta a cogliere i dettagli e a osservare un determinato oggetto con maggiore consapevolezza.

Ma cos’è esattamente l’attenzione?

Si può definire “attenzione” quella capacità di concentrare la mente su un determinato oggetto. Tra le varie definizioni che troviamo nei dizionari vi è la seguente: [l’attenzione è] l’intensa applicazione dei sensi e della mente su un dato oggetto: ascoltare, guardare con attenzione, attirare, sviare l’attenzione, prestare l’attenzione fare attenzione.

Secondo le recenti ricerche, i livelli medi di attenzione sono diminuiti notevolmente negli ultimi anni. Uno studio promosso da un noto brand dell’informatica ha rilevato come nel 2015 la capacità di focalizzarsi su un certo oggetto era in media di 8 secondi. Cinque anni prima tale capacità veniva stimata a 12 secondi. Secondo la curva dell’attenzione, i livelli maggiori si mantengono durante i primi 10-15 minuti se si parla di un corso, o di una lezione scolastica, o di un dibattito, ecc. È chiaro che negli ultimi anni i livelli di attenzione si sono abbassati di molto.

I fattori che indeboliscono l’attenzione

Sono fondamentalmente tre i fattori che indeboliscono la capacità di attenzione:

  1. i pensieri fissi negativi. Quando la nostra mente si focalizza in continuazione su un certo pensiero negativo non facciamo altro che alimentarlo e quindi a ingrandirlo. Quel pensiero ci sommerge e ci condiziona a tal punto da spingerci ad identificarci con esso;
  2. un ambiente rumoroso. Se viviamo o se lavoriamo in un luogo dove dominano rumori di sottofondo, la nostra capacità di attenzione viene minata;
  3. l’uso eccessivo delle nuove tecnologie. È ormai noto come l’uso eccessivo di tablet, smartphone, pc, ecc. abbia diminuito i livelli di attenzione sia tra gli adulti, sia tra i più piccoli. Quest’ultimo aspetto desta molte preoccupazioni. Per esempio, le ricerche condotte dal neuroscienziato tedesco Manfred Spitzer mettono in evidenza i danni dell’utilizzo compulsivo dei media digitali: isolamento, alienazione, sviluppo di un cervello passivo piuttosto che attivo sono solo alcuni degli effetti negativi provocati dall’uso eccessivo delle nuove tecnologie.

Come sviluppare una maggiore attenzione

Attraverso la meditazione possiamo nutrire i nostri livelli di attenzione. Le varie pratiche meditative ci aiutano a focalizzarci sul momento presente. Più si medita più si attivano quelle parti del cervello preposte all’attenzione, come dimostrato da varie ricerche, come quelle condotte da Clifford Saron (per approfondire clicca qui).

Quali pratiche meditative prediligere

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