Come la pratica meditativa può affinare i livelli di attenzione

In altri precedenti articoli abbiamo sottolineato i numerosi benefici della pratica meditativa. Tra questi ricordiamo lo sviluppo di una maggiore consapevolezza e presenza mentale, unite alla pacificazione dei pensieri, che porta a una quiete mentale. Un altro effetto positivo della meditazione riguarda la capacità di affinare i livelli di attenzione. Vediamo come.

Uno studio ambizioso

Sono ormai numerose le ricerche che analizzano la correlazione tra meditazione e attenzione. Una di queste è stata portata avanti da Clifford Saron in collaborazione con Alan Wallace. Lo studio ha coinvolto volontari i quali hanno partecipato a un ritiro di meditazione della durata di tre mesi. Il ritiro è stato condotto da Alan Wallace. Durante questo periodo, i partecipanti hanno praticato alcune pratiche meditative, come la concentrazione sul respiro: una tecnica eseguita per cinque ore al giorno.

In seguito Clifford Saron ha sottoposto i volontari a una serie di test: i primi, proprio all’inizio del ritiro; i secondi test sono stati svolti dopo un mese; quelli successivi alla conclusione dei cinque mesi. Dai dati raccolti sono emersi elementi interessanti: nell’arco del primo mese i ricercatori hanno rilevato un miglioramento elevato dei livelli di attenzione. In seguito questo miglioramento veniva confermato. Tale studio è stato poi pubblicato sulla rivista Psychological Science.

Respiro e attenzione

Un elemento importante di questo studio è legato alla pratica eseguita dai partecipanti durante i cinque mesi di ritiro, ovvero la concentrazione sul respiro. Portare la mente al flusso dell’inspiro e dell’espiro permette di lavorare sui livelli di attenzione e sulla capacità di focalizzarsi su un certo “oggetto”, che in questo caso è la funzione respiratoria. Come ha affermato Jon Kabat-Zinn: “Il nostro respiro è perfettamente adatto per essere preso come primo oggetto di attenzione, per portarci dentro il momento presente […] Il respiro è un’eccellente ancora per ridirigere la nostra indisciplinata attenzione”.

Chi sono Clifford Saron e Alan Wallace

Clifford Saron è un noto neuroscienziato, che svolge attività come ricercatore scientifico presso il Center for Mind and Brain. Dirige il “Shamatha Project”, con cui si analizzano gli effetti a lungo termine della meditazione a livello fisiologico e psicologico, con particolare focus verso la capacità di attenzione, la regolazione delle emozioni e il benessere in generale. Alan Wallace è noto per i suoi libri e interventi nei quali crea un ponte tra la scienza occidentale e la tradizione contemplativa buddhista. È fondatore, nonché presidente del Santa Barbara Institute for Consciousness Studies.

Lascia il tuo commento

Per favore inserisci il tuo nome.
Per favore inserisci commento.