Asana per migliorare l’attenzione

Il livello di attenzione può diminuire durante la stagione estiva a causa delle temperature più elevate. Quando ciò accade, ne risentono le varie attività professionale e personali. Per recuperare la giusta concentrazione occorre seguire uno stile di vita regolare e sano anche durante l’estate. Quando per esempio non si dorme a sufficienza a causa di orari eccessivamente disordinati, la capacità di attenzione ne risente. Anche l’umore può interferire con la predisposizione a concentrarsi. Oltre a ristabilire equilibrio nei ritmi sonno e veglia, praticare regolarmente yoga contribuisce a rendere più vigile e lucida la mente. Vediamo di seguito alcune asana indicate per stimolare il livello di attenzione mentale.

Natarajasana

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È “la posizione del signore della danza”, chiamata anche “posizione di Shiva”. Come fase iniziale si incomincia partendo da Tadasana, la “posizione della montagna”. Inspirando e spostando il peso sul piede sinistro, si piega la gamba destra indietro, sollevando il tallone e il piede più in alto possibile. Il busto è leggermente piegato in avanti. Si tiene la caviglia destra con la mano destra. Dopo di che si porta in alto e in avanti il braccio sinistro, che deve essere ben allungato. Si esegue quindi Chin Mudra con la mano sinistra; lo sguardo è rivolto verso a questa mano. Il braccio destro è allungato all’indietro, verso il piede destro. Si mantiene questa postura per alcuni cicli respiratori. Dopo di che si può procedere invertendo i movimenti, quindi alzando il piede e la gamba sinistra.

La forma completa di Natarajasana è uguale a quella precedentemente descritta. La differenza consiste nell’afferrare, non la caviglia, ma l’alluce del piede rivolto indietro. Un’altra differenza riguarda il gomito del braccio che è rivolto indietro: il braccio non è esteso, ma piegato, in modo da portare il gomito verso l’alto rispetto al corpo. In questo modo il piede alzato risulta più vicino alla nuca, rispetto alla forma preparatoria prima descritta. Si esegue sempre Chin Mudra con la mano del braccio esteso in avanti; lo sguardo è rivolto verso a questa mano. I praticanti più esperti possono tenere le dita del piede alzato con entrambe le mani.

Dandasana

Dandasana attenzione

Questa è un’asana di base. Si tratta di una posizione che risulta un punto di partenza per l’esecuzione di altre posture. Il suo nome si riferisce all’immagine del “bastone”. Il termine danda significa infatti “palo”. A livello simbolico quest’asana rappresenta la stabilità. Difatti la colonna vertebrale è mantenuta dritta. Per eseguirla ci si siede a terra. Le gambe sono distese, la schiena è ben eretta e le mani sono appoggiate al tappetino yoga. Gambe e busto formano un angolo retto. Le dita dei piedi sono rivolte verso l’alto e i talloni sono ben appoggiati al suolo. La stabilità di quest’asana infonde attenzione ed equilibrio.

Navasana

Navasana yoga

È la “posizione della barca”, un nome che riflette la posizione assunta dal corpo mentre la si esegue. Vi sono diverse versioni di quest’asana, ma quella più nota è conosciuta come Paripurna Navasana. Si tratta di una postura che stimola il flusso dell’energia e la concentrazione. Per eseguirla si parte inizialmente da Dandasana. Espirando si sollevano le gambe a circa 60°, mentre si abbassa leggermente il busto, spostando il peso del corpo verso il coccige. Le gambe sono distese e con il busto sembrano formare un angolo di 90°. Le braccia sono all’altezza delle spalle, e allungate verso le gambe e parallele al suolo. I palmi delle mani sono rivolti verso le ginocchia. Le ginocchia si toccano in quanto le gambe sono tra loro unite. Lo sguardo è rivolto verso i piedi. La schiena e le gambe sono dritte, ben allungate. Per facilitare l’equilibrio si può portare l’attenzione al respiro, concentrandosi in particolare sul Muladhara Chakra. Si mantiene la posizione per alcuni cicli respiratori, ma senza sforzare i muscoli addominali.

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