Arjuna, la pianta usata in ayurveda per i suoi numerosi benefici

L’Arjuna è una pianta originaria dell’Asia, molto diffusa in India. Il suo nome botanico esatto è Terminalia Arjuna. Per le sue numerose proprietà benefiche per l’organismo viene impiegata da millenni nei trattamenti ayurvedici. Questa antica medicina indiana, oltre alla pratica yoga e alla meditazione, utilizza anche oli, alimentazione specifica, minerali ed erbe per ripristinare l’equilibrio psicofisico ed energetico.

Un concentrato di sostanze benefiche per il cuore

Dell’Arjuna – un albero che può raggiungere i 20 metri d’altezza – si utilizzano le foglie, dalla forma ovale e, in particolare, la corteccia dal colore grigio-bianca. Quest’ultima è un vero concentrato di sostanze benefiche, come i polifenoli, specialmente i flavonoidi, che svolgono una potente azione antiossidante, proteggendo le cellule. Troviamo poi nella corteccia anche preziosi sali minerali, tra cui il magnesio e il calcio. Inoltre, l’Arjuna contiene molecole naturali chiamate glicosidi, benefiche l’attività del cuore: ne migliorano la forza di contrazione, così come la frequenza cardiaca.

Nella corteccia dell’Arjuna vi è anche il coenzima Q-10, anch’esso benefico per le funzioni cardiache e nella riduzione della pressione sanguigna. Per queste sue caratteristiche, l’Arjuna è indicata in caso di ipertensione. Inoltre, regola l’assorbimento dei lipidi del sangue, regolando così i livelli del colesterolo. È anche un buon rimedio per prevenire e trattare lo stress.

Dal punto di vista ayurvedico, la pianta dell’Arjuna armonizza i vari dosha. In particolare, produce un effetto calmante su Pitta e Kapha. Occorre fare attenzione al dosha Vata, perché può rafforzarlo se l’utilizzo della pianta risulta prolungato o improprio. Per questo, prima di assumerla, occorre sempre rivolgersi a un esperto in Ayurveda, in modo da scegliere la posologia più indicata alla propria costituzione ayurvedica (Prakriti).

Come assumere l’Arjuna

In Italia non è possibile trovare l’Arjuna in foglie. È reperibile piuttosto sotto forma di capsule o in polvere, ottenuta dalla macinazione della corteccia della pianta.

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