Yoga per migliorare la circolazione sanguigna

In ogni stagione dell’anno, è importante attivare il corpo per migliorare la circolazione sanguigna, soprattutto per chi tende a uno stile di vita sedentario. Fare poco movimento ormai si sa, crea una serie di disturbi, che vanno dalla ritenzione idrica alla sensazione di gambe pesanti (sensazione che si acuisce in estate). Ma non solo.

Se si vive in una condizione di passività fisica, anche sulla mente si avranno effetti negativi, come la mancanza di chiarezza o la difficoltà a concentrarsi. O ancora, si possono avvertire momenti di sonnolenza o di affaticamento generale.

Riattivare il corpo nel suo complesso è fondamentale per avere una buona qualità di vita. 

Lo yoga, lo sappiamo, è una pratica millenaria che considera il corpo nel suo complesso, senza scinderlo dalla mente o dalla dimensione più spirituale. Per questo eseguendo specifiche asana si andrà a lavorare certo sul sistema circolatorio sanguigno, ma al contempo si attiveranno altre parti dell’organismo sia fisico, sia mentale.

Prevenire i problemi associati a una cattiva circolazione sanguigna è centrale per stare bene. Si parla in genere di questo argomento prima o durante l’estate, ma per avvertire in concreto i benefici di una pratica mirata occorre dedicarvisi molto prima dell’arrivo della stagione calda.

Per questo, suggeriamo di seguito alcune asana indicate sia per dare sollievo alle gambe pesanti, sia per prevenire tale disturbo e per attivare il flusso del sangue.

Viparita Karani

restorative yoga

Questa posizione “semplice rovesciata” è anche chiamata “della mezza candela”, in quanto le gambe e il bacino non si estendono completamente verso l’alto come avviene nella classica postura di Sarvangasana. per agevolarne l’esecuzione Viparita Karani può essere effettuata utilizzando un mattoncino yoga e un cuscino a cilindro (bolster), o eventualmente una coperta ripiegata.

Una volta posizionati gli accessori alla parete ci si siede sul bolster, accanto alla parete. Sostenendosi con le mani si solleva una gamba per volta piegando le ginocchia. Aiutandosi con le palme delle mani si avvicina la pelvi verso la parete. Dopo di che si distende il busto, portando a terra la parte alta della schiena, le spalle e il capo. Le gambe vengono distese in alto appoggiando la parte posteriore sulla parete, inclusi i talloni. Si allargano le braccia ai lati del corpo e le palme delle mani sono rivolte verso l’alto. Gli occhi sono chiusi. In questa postura si compiono respirazioni profonde. Attraverso il respiro e la posizione ci si rilassa completamente. Per sciogliere la postura si abbassano lentamente le gambe, si spingono poi i piedi contro il muro permettendo al corpo di scivolare dalla parte opposta della parete e distendere così le gambe.

Paripurna Navasana

yoga navasana

La “posizione della barca” comporta un sollevamento delle gambe, mentre il busto rimane bene eretto. Oltre a stimolare la circolazione sanguigna, è benefica a livello energetico, favorisce equilibrio e attiva la muscolatura addominale.

Per eseguirla si parte inizialmente da Dandasana. Espirando si sollevano le gambe a circa 60°, mentre si abbassa leggermente il busto, spostando il peso del corpo verso il coccige. Le gambe sono distese e con il busto sembrano formare un angolo di 90°. Le braccia sono all’altezza delle spalle, e allungate verso le gambe e parallele al suolo. I palmi delle mani sono rivolti verso le ginocchia. Le ginocchia si toccano in quanto le gambe sono tra loro unite. Lo sguardo è rivolto verso i piedi. La schiena e le gambe sono dritte, ben allungate. Per facilitare l’equilibrio si può portare l’attenzione al respiro, concentrandosi in particolare sul Muladhara Chakra. Si mantiene la posizione per alcuni cicli respiratori, senza sforzare i muscoli addominali.

Salamba Sarvangasana

circolazione Salamba Sarvangasana

Più comunemente nota col nome di “posizione della candela”, questa asana agisce sulla circolazione sanguigna, favorendo il ritorno venoso, in particolare negli arti inferiori. Per questo è utile per prevenire le vene varicose. Viene consigliata anche per stimolare il buon funzionamento degli organi interni dell’addome e per tonificare quindi il sistema digerente.

Per eseguirla si inizia dalla postura supina o in Savasana. Inspirando si piegano le ginocchia, si sollevano le cosce verso il petto, con le mani ben aperte al di sotto del bacino. Espirando si solleva lentamente il bacino, sostenendo il busto con le mani. L’espirazione è profonda. Si portano le gambe ben distese e unite verso l’alto. I piedi sono rilassati, nella posizione a martello. Il tronco è sollevato e in questa postura il mento punta verso lo sterno. Le braccia sono ben centrate rispetto alla schiena. Gambe e il busto formano una linea retta perpendicolare rispetto al pavimento. Si rimane in questa posizione per almeno cinque o dieci respiri. La respirazione è diaframmatica -addominale.

Si ritorna nella posizione di partenza piegando lentamente le gambe e la schiena a terra, senza sollevare il capo dal suolo. Salamba Sarvangasana è però sconsigliata a chi soffre di queste affezioni: ipertiroidismo, di pressione alta o bassa, reflusso gastrico, glaucoma e disturbi al naso, alla gola, ai denti, agli orecchi. Da evitare durante i periodi mestruali. Per eseguirla occorre naturalmente togliere occhiali o lenti a contatto. Dopo aver eseguito Salamba Sarvangasana è bene praticare la posizione del pesce, Matsyasana.

Utkatasana

Utkatasana

La “posizione della sedia” produce una serie di benefici: rafforza la muscolatura delle gambe, tonifica gli organi addominali, stimola la circolazione sanguigna e migliora l’equilibrio.

Per eseguire Utkatasana si inizia partendo da Tadasana, la posizione della montagna. Nell’inspiro si sollevano le braccia oltre il capo, in modo parallelo. I palmi delle mani sono fra loro uniti. Espirando si piegano le ginocchia, mentre il bacino si abbassa verso terra e il busto è leggermente piegato in avanti. Il peso del corpo si sposta sui talloni, ben ancorati al suolo. Si percepisce la forza e la stabilità del corpo. Si può immaginare di essere appoggiati su una sedia immaginaria. La colonna vertebrale è allungata e ad ogni inspiro si distende un po’ di più. L’estensione viene aiutata dalle braccia sollevate. Per uscire dalla postura, si distendono le gambe nell’ispiro, si abbassano le braccia e si ritorna in Tadasana.

Altre pratiche consigliate

Vasisthasana rappresenta la posizione dell’asse laterale. Si tratta di un’asana di forza e asimmetrica, che favorisce l’equilibrio fisico, mentale ed emotivo. La postura lavora in particolare sui muscoli e le articolazioni delle braccia e delle spalle. Per approfondire leggi qui.

Il Saluto al sole, in sanscrito Surya Namaskar, è una sequenza composta da dodici asana.

Surya Namaskar sequenza

I vari movimenti, compiuti in sincronia con la respirazione, producono profondi e duraturi benefici. Surya Namaskar:

  • rafforza la struttura muscolare;
  • rende più flessibili le articolazioni;
  • migliora le funzioni preposte alla digestione;
  • riequilibra il sistema nervoso;
  • energizza il corpo a livello olistico;
  • migliora la flessibilità della colonna vertebrale;
  • scioglie blocchi psicofisici;
  • agisce positivamente sugli organi interni;
  • crea uno stato di gioia e benessere;
  • stimola i chakra;
  • migliora la circolazione sanguigna e l’attività cardiaca;
  • favorisce una migliore 

Respirazione yogica completa, pratica che attiva una maggiore ossigenazione delle cellule. Maggiori dettagli qui.

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