L’Ayurveda considera l’essere umano partendo da una visione olistica. L’individuo viene osservato partendo dalla sua Prakriti (la natura costituzionale dal punto di vista ayurvedico), che è soggettiva, essendo formata dall’intreccio fra i cinque Elementi, che a loro volta formano i Dosha (Vata, Pitta, Kapha).
La medicina tradizionale indiana – che rappresenta uno dei sistemi di cura più antichi al mondo ad oggi conosciuti – suggerisce proprio di vivere in sintonia con la propria Prakriti e in sintonia con le stagioni. È importante quindi prestare attenzione al cibo che si ingerisce, ed è altresì necessario favorire un’armonia a ogni livello: fisico, sociale, psichico e spirituale.
Per approfondire queste tematiche abbiamo intervistato Alida Dal Degan, insegnante della scuola “Ayurveda Monaci Erranti” da lei fondata in Svizzera. Alida è da 35 anni che pratica e insegna l’Ayurveda, anche in Italia, in India e in Nepal.
In inverno e durante i cambi di stagione è ancor più fondamentale mantenere alte o comunque in equilibrio le difese dell’organismo. Ci sono specifiche erbe ayurvediche che possono rafforzare l’organismo?
«Un organismo che si nutre in modo equilibrato e che ben digerisce ciò che mangia godrà di una buona salute e le difese immunitarie saranno molto “attive”.
Tutto ciò che non si digerisce diventa tossina. A loro volta le tossine diventano ama, ovvero scarti metabolici, che vanno a disturbare funzioni, organi, pensieri… Per fare questo importante lavoro, il corpo ha bisogno di usare molta energia; per ottenerla deve attingere, e quindi sottrarla, al benessere generale psico-fisico e, naturalmente, alla capacità dell’organismo di resistere agli attacchi di virus, batteri e quant’altro.
Per rafforzare il sistema immunitario è altamente benefica una bevanda a base di Tulsi, il basilico indiano. Si tratta di una pianta salutare all’apparato respiratorio; inoltre aiuta a ridurre lo stress. A livello delle emozioni lavora sulla paura, trasformandola.
Anche il nostro amato e meraviglioso timo serpillo ha un’azione rinvigorente sul sistema immunitario e lo si può usare, oltre che per la preparazione di calde tisane, anche per insaporire i cibi.
Il preparato ayurvedico Trikatu (parola che significa “tre erbe”) – a base di zenzero, pepe nero e pepe lungo – promuove la digestione, quindi migliora una corretta funzionalità metabolica».
Oltre alla dimensione “materica”, l’Ayurveda considera importante anche la dimensione sottile-spirituale. Come possiamo ritrovare una connessione corpo-mente-anima, soprattutto in questo periodo così complesso?
«L’ayurveda ci insegna che lo stato di salute non è assenza di malattia, bensì è l’armoniosa essenza del vivere a tutti i livelli: fisico, sociale, psichico e spirituale.
Se non sentiamo più questa naturale connessione e completezza della vita, bisogna capire ciò che “non funziona” nel nostro quotidiano. Smettere subito di indulgere in ciò che sicuramente sappiamo che ci fa male, osservarci e comprenderci significa decidere di amarci!
Per far ciò possiamo porci queste domande: desidero davvero amarmi? È arrivato il momento di capire chi sono, cosa voglio, cosa non voglio? È arrivato il momento di smettere di andare contro la mia natura psicofisica e finalmente di decidere che posso e devo amarmi?
Se ho un malessere fisico, devo osservare come vivo, cosa mangio, come mi muovo, cosa mi ritrovo spesso a pensare, cosa leggo, cosa ascolto e, importantissimo, come dormo.
Se sento che il malessere ha origini più mentali e spirituali, la vera cura – la più importante – è amare. Ritrovare la gioia, la forza, il coraggio di amare. Amare comunque, sempre, animali, persone, piante, la terra. Amare.
L’amore getterà luce, illuminando gli angoli bui dei pensieri.
Bisogna imparare anche a chiedere aiuto. Abbiamo tutti bisogno di aiuto e chiedendo aiuto ci si rinforza. Il medico ayurvedico, il terapeuta ayurvedico e la terapia della parola, sono le vie che accolgono i bisogni e aprono le finestre che sembrano chiuse».
Desideri condividere con i nostri lettori un tuo messaggio personale?
«Vorrei invitare ad osservare con pace, senza giudizio, con amore, il dolore e la fatica vissuta nell’anno appena passato. Vorrei invitare a non buttare via il 2020, a non volerlo cancellare dalla nostra vita, piuttosto, vorrei invitare a mettere in atto i necessari cambiamenti che questa forzata immobilità e sofferenza a tutti i livelli e in tutta la terra ha portato in evidenza in ognuno di noi.
Ci siamo tutti, ma proprio tutti, ritrovati a capire che qualcosa o molto più di qualcosa in questa vita vissuta così, non va più bene. È il momento di imparare e mettere in pratica; non è il momento di chiudere gli occhi, le orecchie e il naso e sperare che tutto torni come prima… C’è molto, moltissimo da fare, migliorandoci tutti. Solo così non sarà stato del tutto inutile…».
Per approfondire si veda il sito:
Ayurveda Monaci Erranti
Articolo correlato
Consigli ayurvedici per mantenere l’equilibrio corpo-mente-spirito – Intervista ad Alida Dal Degan