Sviluppare e praticare la presenza mentale sin dal mattino

Al mattino, svariate persone compiono tanti gesti di corsa, come una sorta di monotona abitudine. Iniziare la giornata con un atteggiamento orientato alla velocità può causare disattenzioni anche nelle ore successive. Se le azioni sono compiute seguendo una sorta di “pilota automatico” si rischia di commettere errori. Ecco che la mindfulness può aiutare a sviluppare maggiore concentrazione e chiarezza mentale. Quando si coltivano regolarmente pratiche di presenza mentale in tutte le attività che svolgiamo incominciamo a vivere davvero più intensamente. Nutrire maggiore presenza mentale significa alimentare quella consapevolezza che aiuta a illuminare ogni giorno. I vari gesti non saranno più vissuti come abitudini.

Primo passo

Per sviluppare la presenza mentale, il primo passo da compiere è essere disposti a fermarsi, ad osservare attentamente e a prestare ascolto. Ciò significa che occorre attivare i nostri sensi. Un modo molto semplice per iniziare ad affinare la propria consapevolezza consiste nel porre attenzione al luogo in cui ci si trova, prendendo in considerazione vari dettagli presenti nella stanza. Un’alternativa è guardare fuori dalla finestra, osservando con attenzione il paesaggio e tutto ciò che lo caratterizza: alberi, persone, abitazioni, ecc.

Secondo passo

Un’altra semplice pratica consiste nel percepire attentamente i profumi. Quando per esempio al mattino si prepara il caffè o il tè si inalano in maniera consapevole gli aromi, percependo eventuali fragranze speziate o agrumate. Oppure, mentre ci si lava il viso si rimane concentrati sul colore del sapone che si sta usando, se ne percepisce il profumo e si pone attenzione alle sensazioni che emergono quando utilizziamo quel determinato tipo di sapone. Possiamo domandarci: Mi fa sentire meglio la fragranza sprigionata da questo sapone? Percepisco freschezza ogni volta che lo utilizzo?

Terzo passo

La pratica della presenza mentale continua una volta usciti da casa. Se si ha tempo a disposizione si può scegliere di percorrere una nuova strada: magari il tragitto è un po’ più lungo del solito, ma il percorso risulta essere più piacevole perché passa attraverso un parco o una zona verdeggiante. Anche in questo caso ci si può domandare: cosa provo attraversando questi luoghi? Le sensazioni che provo sono simili o sono diverse a quelle che emergono quando invece compio il solito tragitto?

L’importanza di porsi domande

Potrà sembrare banale o addirittura assurdo porsi domande mentre si compie un’azione così semplice come lavarsi il viso con il sapone. Eppure, per sviluppare la presenza mentale occorre incominciare proprio da quei gesti a noi più familiari. Porsi domande significa entrare in profonda connessione con se stessi e comprendere meglio le sensazioni che emergono dentro di noi. In seguito, la presenza mentale sarà affinata tramite pratiche specifiche, come la meditazione sul respiro o la scansione del corpo (body scan).

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