Sausha, purificare mente e corpo

L’Ashtanga yoga porta il praticante a compiere un cammino evolutivo, formato da otto stadi. Chiamato anche “le otto membra dello yoga”, tale sentiero è attuabile seguendo le indicazioni descritte negli Yoga Sutra. Sono insegnamenti che si rivelano contemporanei, adatti ai praticanti di oggi.

Abbiamo già approfondito il primo stadio, formato dagli Yama, insieme di principi etici e di regole di comportamento sociale, che comprendono:

  • Ahimsa, non violenza.
  • Satya, sincerità.
  • Asteya, non rubare.
  • Brahmacarya, astensione e castità.
  • Aparigraha, rinuncia.

Il secondo passo del sentiero yogico è composto dai Niyama. Si tratta di regole e principi che invitano a responsabilizzarsi e a sviluppare un’autodisciplina al fine di conoscersi di più per migliorarsi.

I Niyama ci spingono a volgere lo sguardo al nostro mondo interiore, per osservare istinti ed emozioni, in modo da sviluppare un atteggiamento positivo e propositivo verso se stessi e gli altri.

I Niyama includono:

  • Saucha (scritto anche shaucha): indica la purificazione o la pulizia, sia esterna, sia interna. Il processo di purificazione è inteso in senso integrale: del corpo, della mente, delle emozioni, ma anche dell’ambiente in cui si vive. Avviare tale pulizia olistica ci permette di ri-trovare l’equilibrio.
  • Santosha: si riferisce all’appagamento. Ci invita a sviluppare gioia interiore ed equanimità, apprezzando ciò che si è e ciò che si ha.
  • Tapas: è l’autodisciplina, l’austerità unita alla ricerca spirituale. Iniziando a vivere in modo semplice si possono “bruciare” le impurità fisiche, mentali ed emotive.
  • Svadhyaya: si collega allo studio del sé e ai testi che permettono di effettuare tale indagine.
  • Ishvara-pranidhana: è l’abbandono del sé e dell’idea illusoria di essere separati dalla natura. Ciò permette di abbracciare il Sé supremo.

Approfondiamo il primo, Shaucha

Questo primo Niyama si riferisce a un profondo processo di purificazione del corpo e della mente.

Tecniche yogiche per purificare il corpo

La tradizione yogica prevede una serie di pratiche (chiamate Kriya) indicate per eliminare le tossine e le impurità a livello fisico. Promuovere un processo di purificazione del corpo permette di ottenere effetti positivi anche sul piano mentale ed energetico. L’essere umano è infatti considerato da un punto di vista olistico, per cui corpo fisico, corpo sottile e mente non sono disgiunti, ma interrelati.

I Kriya si possono definire pratiche depurative che aiutano ad eliminare impurità fisiche, oltre che blocchi energetici e tensioni. Nella tradizione yogica vi sono quelli da attuare ogni giorno, e i Kriya da effettuare 1 o 2 volte al mese, o a seconda della stagione.

Vediamo di seguito quelli che si possono realizzare di frequente:

  • la pulizia della lingua (detta Jihva Dhauti) da effettuare al mattino, prima della colazione, e alla sera, dopo cena;
  • la pulizia della bocca con l’oil pulling, che consiste nel purificare in profondità la bocca utilizzando un olio vegetale (per approfondire si veda l’articolo Oil Pulling, Una Pratica Ayuverdica Benefica Per Il Cavo Orale);
  • la pulizia della cavità nasale (Jala Neti), particolarmente utile per prevenire raffreddore e per trattare forme di riniti da allergie ai pollini;
  • la pulizia degli occhi attraverso la pratica del Trataka.

Asana detox

Specifiche asana, in particolare le posizioni che prevedono torsioni, sono indicate per eliminare le tossine, poiché stimolano in particolare quegli organi chiamati emuntori (come il fegato e le reni), preposti a filtrare le scorie e a eliminarle dall’organismo. Vediamo di seguito alcune posture yoga adatte proprio per purificare corpo e mente.

Marichyasana III

Marichyasana C

Quest’asana è la “posizione del saggio Marichi”. Vi sono diverse varianti di questa postura. Qui segnaliamo quella più semplice. Marichyasana III la si può tenere per più tempo, in modo da ottenere un maggiore beneficio. Per eseguire Marichyasana III si inizia partendo da Dandasana. Inspirando si flette il ginocchio destro, portando il piede vicino al perineo. La gamba sinistra è distesa sul tappetino yoga e il piede sinistro viene posto a martello. Nell’ispiro si ruota il busto verso destra. Si flette il braccio sinistro e si porta la spalla avanti, oltre il ginocchio piegato, con il palmo della mano rivolto in avanti. Si mantiene questa posizione per almeno tre cicli respiratori.

Si può proseguire per raggiungere la posizione definitiva. In questa seconda fase, si distende il braccio sinistro e si spinge il piede destro sul pavimento, in modo da aumentare la torsione. Espirando si avvolge il braccio sinistro intorno alla tibia e alla coscia della gamba piegata, allungando la mano verso i fianchi. Con la mano destra si afferra il polso sinistro. Lo sguardo è rivolto verso la gamba distesa sul tappetino. Si rimane in questa posizione per almeno tre cicli respiratori. Marichyasana aiuta a far scorrere meglio l’energia e il sangue in tutto il corpo; migliora la digestione e tonifica la colonna vertebrale. Da evitare in caso di ernia discale e artrosi cervicale.

Jathara Parivartanasana

Un’altra asana in torsione efficace per attivare un processo di purificazione è Jathara Parivartanasana, utile anche per distendere il corpo e rilassare il sistema nervoso. Per approfondirla clicca qui.

Purificare la mente

Meditare regolarmente ogni giorno permette di sgomberare la mente dai pensieri negativi. La meditazione fa parte dell’Ashtanga Yoga, l’ottuplice sentiero tracciato da Patanjali negli Yoga Sutra.

La meditazione permette di allontanarsi dalle distrazioni, portando la mente verso il proprio mondo interiore. Concentrandosi per esempio sul flusso del respiro calmiamo la mente e, al contempo, diamo spazio alle emozioni positive di emergere.

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