Conoscere il Giappone attraverso la meditazione e la natura

In occasione delle Olimpiadi di Tokyo che si stanno svolgendo proprio in queste giornate, abbiamo pensato di dedicare un articolo sul Giappone. In particolare, scopriremo il paese del Sol Levante attraverso tre libri che trattano di meditazione e del rapporto speciale che i nipponici hanno con la natura.

L’essenza dello Zen

Il buddhismo zen è tra gli elementi che caratterizzano il Giappone. Questa tradizione contemplativa porta il praticante a vivere il momento presente e a compiere un viaggio interiore che conduce a una mente calma. Lo zen viene definito anche “un’attitudine”, “uno stile di vita”, tramite cui si raggiunge il risveglio (satori) in maniera intuitiva ed esperienziale. Una delle scuole buddhiste giapponesi Zen – chiamata Sōtō – venne fondata da Eihei Dōgen.

Tra i grandi maestri giapponesi zen contemporanei vi è Sekkei Harada, abate di uno dei monasteri e templi Sōtō più importanti del Giappone. Il suo nome e i suoi insegnamenti sono stati ben accolti non solo in Asia, ma anche in Occidente. I suoi discorsi e i suoi incontri hanno avvicinato allo zen numerose persone sia in Europa, sia negli Stati Uniti. Tra i suoi libri più amati tradotti in Italia vi è “L’essenza dello Zen” (Ubaldini Editore).

In questo prezioso testo sono condensati gli elementi caratterizzanti lo zen, a cominciare da uno degli scritti fondamentali della scuola Sōtō, ovvero “Fukan-zazengi” di Dōgen, qui tradotto e commentato da Harada. Nel libro sono poi centrali le spiegazioni e i consigli per quanti desiderano avvicinarsi o approfondire lo zazen: “zen” significa “meditazione”, “za” vuol dire “assisa”. Lo zen, come spiega Harada, si trova in vari ambiti della cultura giapponese: dalla cerimonia del tè alla calligrafia, dall’arte floreale (ikebana) alla poesia (haiku) e altro ancora. I discorsi di Harada qui sintetizzati mostrano la complessità e la bellezza della via dello zen giapponese.


Iniziazione allo Shintoismo

L’altro elemento caratterizzante il Giappone è lo Shintoismo. Si tratta di un culto tradizionale in cui la natura è considerata sede di divinità. Alberi, laghi, fiumi, montagne (come il monte Fuji) sono ritenuti dai seguaci dello Shintoismo luoghi sacri. La natura in questo contesto diventa una sorta di ponte tra mondo terreno e mondo divino. Collegate a questa antichissima religione vi sono cerimonie, rituali sacri, santuari.

Il libro edito da Mediterranee, “Iniziazione allo Shintoismo” di Sokyo Ono spiega i tratti basilari di questo culto arcaico, ancora vivo in una società iper-tecnologica come quella giapponese. Basti considerare i santuari shintoisti, sempre immersi in luoghi naturalistici di intesa bellezza. In questo senso, la fede shintoista si unisce all’idea mistica della natura. Tutto ciò crea quell’armonia che conduce a un senso di meraviglia e di pace meditativa.


Trentatré Haiku

In questo libro (edito da Lindau) composto dalle liriche di Matsuo Bashō e dalle immagini visionarie dell’artista italo-argentino Ernesto Morales, si trova racchiusa l’espressione poetica giapponese.

Gli Haiku sono versi poetici brevi, che esprimono in modo profondo e simbolico le emozioni e la meraviglia del momento presente. Celebrano l’evanescenza delle cose.

Matsuo Bashō, poeta, pittore e monaco buddhista, è tra i massimi esponenti di questa forma poetica giapponese. I suoi versi intrisi di struggente bellezza si fondono in modo armonioso con le forme essenziali dei disegni di Morales. Un connubio capace di trasmettere un sublime minimalismo denso di emozioni.

Articoli correlati

Santuari e templi in Giappone dove meditare

La via giapponese per essere felici

Lascia il tuo commento

Per favore inserisci il tuo nome.
Per favore inserisci commento.