Santuari e templi in Giappone dove meditare

Lo shintoismo e il buddhismo sono le due principali religioni in Giappone. In entrambe la natura e, in genere, gli spazi verdi sono luoghi particolarmente apprezzati e venerati, perfetti per poter meditare. Ecco perché i santuari e i templi sono sempre circondati da alberi, corsi d’acqua, giardini e ubicati in quei siti spesso isolati.

Il gigante verde di Nagoya

La cittadina di Nagoya è famosa per il tempio buddhista chiamato Togan-Ji, in cui si erge un’imponente statua in bronzo alta 15 metri. La statua, di color verde, è chiamata Daibutsu, parola giapponese che significa “grande Buddha”. Ciò che lo rende particolare sono le decorazioni – caratterizzate da foglie in oro sulla fronte, sugli occhi, sulla bocca e sulle orecchie – poiché sono d’ispirazione indiana. Nel tempio di Togan-Ji troviamo un altro elemento legato all’India, ovvero il santuario dedicato alla divinità indiana Saraswati. Molte persone entrano in questo tempio buddhista per lavar via gli errori del passato: ciò si realizzerebbe grazie a uno strumento a percussione in legno, detto mokugyo, considerato il più grande nel suo genere al mondo. Legato alla tradizione buddhista Mahayana, questo strumento viene utilizzato nei vari rituali, in cui si declamano sutra, mantra e preghiere. Il mokugyo simboleggia l’attenzione risvegliata.

Sadhana sul monte Fuji

Il monte Fuji è per i giapponesi una montagna sacra. Anticamente, come accade ancora oggi altrove (si pensi al Kailash), era interdetto accedervi e raggiungerne la cima. Durante l’epoca Edo (1603-1868) un gruppo di monaci, per vivere pienamente un’elevazione spirituale, decise di ascendere il monte Fuji. Da allora, tante persone compiono pellegrinaggi, ma prima di effettuarli occorre purificarsi. Ecco l’importanza del santuario Kitaguchi Hongû Fuji Sengen-jinja, immerso nella foresta di Suwa, e incluso, insieme al monte Fuji, nella lista dell’Unesco dei Patrimoni dell’Umanità.

Il più antico santuario giapponese

A Kobe si erge il più antico santuario shintoista giapponese. Ikuta-jinja, ubicato nelle vicinanze di una foresta, sarebbe stato fondato nel 201 dall’imperatrice Jingu. La sua particolarità consiste nel fatto di essere al centro della città di Kobe. Esso rappresenta così uno spazio tranquillo dove poter trovare calma e serenità.

Verso il Nirvana

Un altro tempio meta di pellegrinaggio è quello di Yamadera, chiamato anche Risshaku-ji. Fondato nell’860, la sua ubicazione lo rende accessibile solo ai veri devoti. Infatti, per raggiungerlo, occorre salire una scala di ben 1015 scalini in pietra, immersi nella foresta. Secondo la tradizione, salendo i vari gradini e raggiungendo il tempio la sofferenza e le energie negative si annullano.

 

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