Musica accordata a 432 Hz per il benessere corpo-mente

Intervista a Rino Capitanata (prima parte)

Rino Capitanata è da oltre 25 anni che si occupa di musica. È autore e produttore di vari progetti sonori. La musica per lui è veicolo di guarigione ed è canale che ci connette sia alle nostre profondità, sia alla dimensione spirituale. Ha composto musica per: John Gray, Master Choa Kok Sui, Louise Hay, Deepak Chopra, Esther e Jerry Hicks,Vianna Stibal, Roy Martina, Lama Gorkha. Le sue musiche vengono utilizzate da terapisti in molti centri wellness in Italia e all’estero e sono largamente diffuse da alcune compagnie aeree per rilassare i passeggeri durante i voli a lungo raggio.

Secondo Rino Capitanata, la musica è terapeutica. È in grado cioè di influenzare le vibrazioni energetiche che ogni essere ha in sé. Se dunque usata in maniera sensibile e consapevole, può modificare gli stati d’animo dell’ascoltatore. In questa intervista ci parla in particolare degli effetti della musica accordata a 432 Hz.

Cosa succede quando ci rilassiamo con l’ascolto di una musica ispirata accordata a 432 Hz?

«La musica accordata a 432 Hz ha una grande forza. Il corpo si riposa, si ripara, elimina tossine e tensioni, il sistema immunitario si rinforza, le emozioni si calmano. L’aspetto interessante è che il cervello e la mente iniziano a produrre onde cerebrali estremamente benefiche, differenti da quelle emanate nelle normali attività quotidiane. Si tratta delle cosiddette onde alpha, e in molti casi anche quelle theta. Sono onde misurabili con l’elettroencefalografo, strumento che, mediante elettrodi applicati al cuoio capelluto, viene utilizzato per eseguire e registrare l’elettroencefalogramma.

La forma grafica EEG rileva i potenziali elettrici del cervello. In questa fase, i sensi e le percezioni esterne ed interne vengono amplificate in modo del tutto nuovo. Inoltre il rilassamento ci consente un maggior controllo sul corpo e sulla mente aumentando le capacità di apprendere in modo naturale e piacevole. Studi recenti dimostrano che per un apprendimento duraturo servano certe sostanze che rilasciamo quando ci divertiamo. Infatti, in questo stato il sistema nervoso libera delle piacevoli sostanze chiamate “endorfine”; le stesse sostanze che vengono liberate per calmare il dolore, dopo un allenamento sportivo o durante l’attività sessuale. L’aspetto determinante è che il rilassamento subliminale non intorpidisce in alcun modo le facoltà intellettive. Al contrario, stimola la creatività, la memoria e l’integrazione fra le funzioni intuitive e le attività razionali funzioni della mente».

Si possono definire suoni terapeutici ? Se si, si basano su quale ricerca?

«A livello personale, posso testimoniare che, da qualche anno alcune associazioni operanti in grandi ospedali italiani, mi chiedono di tenere concerti dagli effetti terapeutici e rilassanti per i pazienti all’interno delle loro strutture. Portare la musica in questi luoghi, è ovviamente un grosso passo avanti».

Puoi fare qualche esempio…

«La Fondazione Umberto Veronesi con cui collaboro da anni ha creato un comitato di lavoro che si occupa del rapporto tra la scienza e la musica. Questa ricerca è rivolta allo studio delle neuroscienze e dei meccanismi che, in presenza di variegati stimoli sonori, creano nella mente umana reazioni differenti. L’obiettivo finale è ovviamente quello di comprendere come mai alcune musiche appropriate possono curare lì dove non arrivano farmaci o bisturi e di verificare perché la musica sia una terapia complementare nella cura di varie patologie come l’Alzheimer e la depressione e in che modo influisca sui progressivi miglioramenti dei pazienti».

Per approfondire
www.capitanart.it

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