Hampi, la città dalle centinaia di templi

La città indiana di Hampi è tra le mete predilette da chi ama l’India, le sue culture, tradizioni e mitologie. Situata nel cuore del Karnataka, Hampi fu la capitale di un antico impero ed ebbe il suo massimo splendore nel periodo Vijayanagar (1350-1565). Oggi è conosciuta come la città dalle centinaia di templi.

Un museo a cielo aperto

Hampi ha da sempre affascinato per le sue ricchezze e il misticismo che vi aleggia. Si erge placida lungo le sponde del fiume Tungabhadra. Nell’antichità era il centro nevralgico di un potente impero, la cui estensione andava dal Bengala sino all’isola di Sri Lanka. Nel 1986, Hampi è stata inserita dall’Unesco, nella lista dei siti Patrimonio mondiale dell’umanità.

Una scelta che non stupisce, considerata la sua architettura straordinaria, con oltre 500 templi. Inoltre, la città si estende all’interno di una zona caratterizzata dalla presenza di enormi blocchi in granito. I massi che si ammirano in tutta la loro maestosità nella valle di Hampi, secondo una leggenda, sarebbero stati scagliati da Hanuman, dio scimmia a cui è dedicato proprio un tempio del luogo (uno dei tanti templi a lui presenti in tutta l’India).

Divinità indiane più amate e popolari nell’induismo, Hanuman ha ispirato Hanumanasana, la “posizione della scimmia”.

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Pellegrinaggi e colonne musicali

Tra le centinaia di templi di Hampi, vi è quello di Virupaksha, dedicato a Shiva. È uno dei luoghi di culto più antichi dell’India, tuttora visitabili e accessibili. Risale al VII secolo d.C. e la sua estensione a livello architettonico avvenne ai tempi dell’impero Vijayanagara. Lo stile risente di elementi indo-islamici, esprimendo così l’atmosfera multietnica e aperta di quel periodo.

Qui, ogni anno, si svolgono pellegrinaggi e festival, cui accorrono migliaia di fedeli per manifestare la loro devozione verso la divinità creatrice/distruttrice.

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Tra i capolavori dell’architettura sacra di Hampi vi è il tempio di Vitthala, dedicato a Vishnu. È noto in tutto il mondo per una sua caratteristica molto particolare: è dotato di oltre cinquanta colonne musicali realizzate usando il granito dell’area. Quando vengono percosse sprigionano vibrazioni e suoni suggestivi, che trasportano il visitatore in una dimensione mistica.

Curiosità

Fu un italiano, il viaggiatore Nicolò Conti, tra i primi a narrare le bellezze e lo sfarzo della corte di Hampi. Correva l’anno 1420.

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