Lo Yoga è parte intrinseca dell’induismo, o meglio, del Sanātana Dharma, la “legge eterna”. L’India, al di là del suo progressivo cammino di modernizzazione e di trasformazione, rimane permeata da credenze e pratiche avvolte da una profonda sacralità. L’individuo – il microcosmo – si unisce alle varie divinità del pantheon induista attraverso gesti quotidiani, che vanno dalle abluzioni al lavoro, passando per una serie di riti che uniscono il sé al divino.
Lo Yoga rientra in questi rituali. Grazie ad esso, il praticante addestra corpo e mente al fine di unirsi al Sé supremo. Le varie posizioni dello yoga sono impregnate di quei miti collegati al mondo delle divinità induiste. Storie e credenze che affondano le loro radici in antichissimi racconti orali, poi raccolti per iscritto.
I Veda (1500-1100 circa a.C.) sono libri sacri contenenti testi-base dello Yoga, tra cui le quattro Saṃhitā (Ṛgveda, Sāmaveda, Yajurveda e Atharvaveda), le Upaniṣad e i Sūtra. Altrettanto centrale è il poema epico Mahābhārata, nel quale vi è la Bhagavadgītā, tra i testi più importanti della tradizione induista.
Nei Veda troviamo racconti di dèi (chiamati deva) raffiguranti le diverse forze cosmiche. Basti pensare a Surya, il Sole, e ad Agni, il fuoco (solo per fare due esempi). Più popolari sono le divinità che formano la cosiddetta Trimurti, ovvero Brahmā (il creatore), Visnù (il preservatore) e Śiva (il distruttore). E tra le divinità più amate in India vi è certamente Gaṇeśa, figlio di Śiva e Pārvati, che dona prosperità, fortuna, capace altresì di distruggere gli ostacoli materiali e immateriali.
Lo Yoga porta in essere – tramite le asana – queste mitologie e i vari archetipi delle divinità dell’Induismo.
Il libro Yoga. Le Storie Dietro le Posizioni (Demetra – Giunti Editore) racchiude le leggende che le asana esprimono. Un volume che si ispira in particolare ai Purāṇa, oltre che alle narrazioni dell’epopea sanscrita.
Ad ogni asana (ben 50) è dunque associato un mito, attraverso il quale si entra ancor più a fondo nella filosofia che si cela nelle varie posizioni yoga raccolte nel testo.
Si inizia con Siddhasana (la posizione perfetta) tramite la quale si scopre la natura della saggezza di Gaṇeśa. Grazie al mito di Tāḍāsana (la posizione della montagna) si scopre come radicarsi e prestare attenzione a sé e al mondo.
Un Capitolo intero è dedicato a Devi – divinità femminile – e alle sue manifestazioni, come Sarasvatī associata alla “posizione del cigno”, e Lakṣmī, collegata a Padmasana e al mito della zangolatura dell’oceano cosmico.
Grazie alle storie e alle asana possiamo lavorare in profondità su aspetti del nostro corpo e della nostra psiche.
I miti ci aiutano a comprendere come:
- affinare la consapevolezza,
- risvegliare l’energia,
- aumentare la concentrazione,
- intensificare la forza interiore,
- accrescere il rispetto, la devozione, la pazienza… e molto altro ancora…
Autore di questo volume – prezioso sia per insegnanti, sia per i praticanti e allievi – è il dottor Raj Balkaran, studioso e docente di mitologia indiana, nonché fondatore della School of Indian Wisdom.
Maggiori info sul suo sito ufficiale: Dr. Raj Balkaran.