Virabhadrasana è la posizione del guerriero. Si tratta di un’asana di base, che sviluppa equilibrio e coordinazione. Vi sono tre differenti “posizioni del guerriero”, tutte comunque ispirate a Virabhadra, ovvero quell’eroe che, secondo la tradizione induista, fu creato da Shiva. È un’asana fondamentale per chi pratica yoga, in quanto infonde forza e determinazione.
La storia di Virabhadra
Secondo la tradizione induista, Virabhadra venne creato da Shiva. Tutto ebbe inizio quando Daksha, uno dei figli di Brahma, organizzò un grande sacrificio in onore di Vishnu, al quale vennero invitate tutte le divinità ad eccezione di Shiva. Il sacrificio si compì, poiché Sati, consorte di Shiva, indignata per l’umiliazione inflitta al suo sposo, si autoimmolò sul fuoco sacrificale. Shiva, adirato e sconvolto, creò Virabhadra partendo da una ciocca dei suoi folti capelli. Virabhadra provocò caos durante il rito del fuoco e sconfisse Daksha, il quale riconobbe la superiorità di Shiva, prostrandosi davanti a lui. La posizione del guerriero, ispirandosi a Virabhadra, è collegata al concetto di “guerriero”, inteso come colui che si batte contro quel nemico che causa involuzione e sofferenza, ovvero l’ignoranza.
Le tre posizioni di Virabhadrasana
Virabhadrasana I
Si inizia partendo da Tadasana per poi arrivare a Utthita Hasta Padasana, con le gambe ben divaricate e le braccia aperte, ben tese e all’altezza delle spalle. Dopo di che si alzano le braccia sopra la testa, con i gomiti ben dritti e le palme delle mani rivolte all’interno, l’una verso l’altra. Si ruotano leggermente la gamba e il piede sinistro, mentre la rotazione del destro è maggiore. La punta del piede destro guarda in avanti rispetto al busto, che viene orientato nella medesima direzione della gamba destra. Le braccia sono ben tese in alto e anche lo sguardo verso le mani. Espirando si piega la gamba destra, tenendo la coscia parallela al pavimento. La gamba sinistra è ben distesa e allungata e il piede sinistro è appoggiato a terra, orientato in modo perpendicolare all’esterno. Si mantiene questa postura per almeno cinque secondi respirando in modo consapevole. Dopo aver sciolto la postura, si ripete dall’altro lato.
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Virabhadrasana II
Anche la seconda versione inizia partendo da Tadasana, per poi eseguire Utthita Hasta Padasana. Si ruota il piede destro all’esterno, spostando quindi anche la gamba. La punta del piede sinistro guarda invece in avanti rispetto al busto. Espirando si flette il ginocchio destro, portando la coscia perpendicolare al suolo. Le braccia sono distese e il capo guarda verso destra, nella stessa direzione della mano destra. Per eseguire l’asana dall’altro lato si ritorna in Utthita Hasta Padasana e si procede eseguendo i movimenti al contrario.
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Virabhadrasana III
Si esegue partendo da Tadasana. Poi si flette il busto in avanti e si solleva la gamba posteriore in linea con il busto e con le braccia. Il piede posteriore viene ruotato a 45° verso l’esterno. Il busto è orientato in avanti. La gamba di appoggio è ben distesa e anche le braccia sono portate in avanti.
Le braccia e le mani possono rimanere fra loro paralleli, oppure si possono unire le mani, intrecciandole, ed estendendo gli indici. Il peso del corpo si orienta versa la gamba e il piede ben ancorato a terra.
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I benefici di Virabhadrasana
- Favorisce l’equilibrio psicofisico
- Sviluppa una migliore coordinazione
- Migliora la capacità di concentrazione.
- Rafforza la muscolatura di piedi e gambe.
- Potenzia il flusso d’energia e l’unione tra mente e corpo.