Yoga, benessere e salute – Intervista a Francesca Marchi

Francesca Marchi è insegnante certificata di Yoga (Hatha Yoga, Raja Yoga e Meditazione) nella tradizione di Satyananda.

Ha iniziato a praticare yoga nel 1979 e sei anni dopo, nel 1985, ha incontrato il Maestro Swami Satyananda Saraswati, dal quale riceve direttamente la tradizionale iniziazione tantrica Diksha. Il percorso di Francesca è molto variegato, grazie a varie specializzazioni e studi; ottiene quindi la certificazione per insegnare Yoga in ogni suo aspetto nella tradizione classica Satyananda yoga.

Nel 2001, Francesca ha fondato la sua Scuola di Yoga ad Ancona, di cui è Presidente e insegnante principale. In questi anni, oltre all’insegnamento, ha portato avanti vari programmi di yogaterapia, in quanto lo Yoga può essere applicato per il trattamento dei disturbi più comuni.

Per capire meglio proprio questo aspetto dello yoga l’abbiamo intervistata.


In questi anni hai approfondito molto lo studio dello yogaterapia, quindi le applicazioni dello Yoga per il trattamento dei disturbi più comuni. E svolgi alcuni programmi importanti per persone con diabete, epatite c, problemi articolari di ogni tipo dal mal di schiena comune all’ernia del disco, cervicale, scoliosi, ecc. Ci puoi parlare di questi programmi?

«Uno degli aspetti dello yoga che mi ha sempre interessato molto è la sua applicazione in vari contesti per il trattamento di varie problematiche. Ho portato avanti programmi specifici rivolti a persone che presentano differenti disturbi. Nella tradizione di Satyananda è molto importante lo yogaterapia, basti pensare che negli Sessanta del XX secolo è stata fondata la Yoga Research Foundation. Si tratta di un organismo formato da medici autorevoli, ma anche da sannyasin di Satyananda molto preparati. Come suggerisce il nome, la Yoga Research Foundation ha effettuato ed effettua numerose ricerche per analizzare gli effetti dello yoga sulla salute, per esempio nel trattamento del diabete o di malattie cardiovascolari o di problemi di ipertensione. Sono altrettanto numerose le pubblicazioni edite dalla Yoga Research Foundation che descrivono le ricerche e i risultati. Ancora oggi c’è un enorme ricerca. Per quanto mi riguarda, ho svolto diversi programmi di yogaterapia. In particolare, nel mio Centro di Ancona ho applicato lo yoga nei casi di diabete e di epatite.

È importante sottolineare che i programmi di yogaterapia sono complessi e integrano i percorsi della medicina ufficiale. Occorre riadattare i programmi di volta in volta, osservando la persona che si ha davanti. Nei casi di epatite e diabete i programmi sono simili, poiché si lavora molto sulla purificazione e rivitalizzazione degli organi gastrointestinali. Si inizia con un programma intensivo. Per questo occorre effettuare regolarmente controlli. Le verifiche sono svolte sia dall’insegnante di yoga, sia dai medici considerando i parametri e i protocolli».

Quali pratiche sono utili in questi casi?

«Nei casi di epatite e di diabete sono adatte le pratiche di purificazione, chiamate nella tradizione di Satyananda Shatkarmas, ovvero depurazioni yogiche. Un esempio è il ben noto lavaggio del colon. Altre tecniche specifiche sono i Surya Bhedana Pranayama, che vanno a lavorare sull’emisfero sinistro del cervello, quindi sulla vitalità. Lo yogaterapia è comunque efficace solo se le persone sono collaborative e attuano le varie indicazioni proposte dai medici e dall’insegnante di yoga».

Per chi ha problemi articolari alle spalle, per esempio, quali asana consigli?

«In questi casi è importante alleggerire la rigidità delle spalle e quindi lavorare molto sul rilassamento. Infatti, i disturbi alle spalle denotano un sovraccarico di pensieri. Indicati sono per esempio gli esercizi di rotazione delle spalle, del collo e della testa. Altrettanto indicati sono gli Shakti Bhanda, in quanto movimenti dinamici, che aiutano a sbloccare le tensioni. Asana adatte per i problemi articolari alle spalle sono Utthita Trikonasana e poi quelle posizioni che vanno ad aprire le spalle, portando le braccia dietro la schiena con il mudra della preghiera. A queste aggiungiamo le torsioni, come Ardha Matsyendrasana e benefica è anche Garudasana».

Hai collaborato con il Centro diurno di Ancona, Reparto di Psichiatria, insegnando pratiche di Yoga, meditazione e mantra ad un gruppo numeroso di pazienti gravi e con differenti patologie. Da questa esperienza cosa hai appreso? Quanto è benefica ed efficace la meditazione? E quanto è benefica la ripetizione dei mantra per i pazienti? Quali mantra, in particolare hai utilizzato e quale tipo di meditazione?

«Per me la collaborazione con il Centro diurno di Ancona è stata una bellissima esperienza, che risale ai primi anni del mio insegnamento. Anche in questo caso, i programmi di yogaterapia li ho svolti principalmente nella sede del mio centro yoga. Ho lavorato con gruppi composti dalle 10 alle 15 persone con squilibri gravi, diversi l’uno dell’altro. Il primo giorno mi sono ritrovata davanti a queste persone che non interagivano con nessuno stimolo. C’era una barriera. Allora decisi di prendere l’harmonium, di suonare e di cantare il mantra Om. A quel punto, nel gruppo scattò qualcosa di diverso. Le persone iniziarono a seguirmi e a cantare con me. Uscirono dei mantra Om bellissimi. Dopo questi canti, sembravano altre persone, percepivano calma, pace e mi sorridevano. Con loro ho poi utilizzato il Gayatri mantra e anche in questo caso grazie al canto uscivano dalla loro gabbia per sperimentare un’autonomia mentale di circa mezz’ora. Dopo un mese il gruppo recitava benissimo vari mantra. Li cantavano alla perfezione. Questo lavoro e altre esperienze successive mi hanno confermato il potere dei mantra e come lo yoga, anche attraverso i pranayama, agisca in profondità creando benessere in ogni persona».

Per approfondire il percorso di Francesca Marchi o per contattarla, visita il sito web:
www.scuolayogashivapuri.it

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