Ci sono varie posizioni yoga che permettono di sviluppare forza e, al contempo, stimolano il risveglio della saggezza interiore. Vediamo di seguito due asana che aiutano ad accrescere una maggiore consapevolezza del proprio corpo e una profonda attenzione.

Un’asana ispirata al saggio Vasishta

Vasishtasana è una posizione yoga che richiede forza, concentrazione ed equilibrio. Si tratta di una postura asimmetrica, laterale, in quanto ci si deve tenere in equilibrio su una mano e su una gamba. Non è quindi adatta ai neofiti. Col tempo, man mano che si pratica. Questa posizione yoga si rifà al nome di uno dei sette grandi rishi (saggi), chiamato Vasishta, che significa “maestro” o “il migliore”. Questo nome è associato allo Yoga Vasishta presente del Ramayana, uno dei testi filosofici e mitologici più importanti della tradizione yogica. La figura del saggio Vasishta è strettamente legata a Rama, protagonista del Ramayana. Infatti, Vasishta spiega con pazienza e devozione al giovane Rama che la giusta azione e il distacco dall’azione stessa possono andare di pari passo: l’uno non esclude l’altra. Ciò significa che è possibile compiere un’azione senza attuarla in funzione di un certo obiettivo. L’azione è giusta per sua natura, perché “deve essere compiuta”. Quando l’azione viene compiuta staccandosi dal risultato che si può ottenere si ottiene quella saggezza e quella forza che permette di “essere nel mondo, ma senza attaccamenti”. Questa è la via che conduce al risveglio.

Come si esegue Vasishtasana

Per eseguire Vasishtasana si inizia adottando Adho Mukha Svanasana (la posizione del cane che si stira). Si inizia a spostare il peso del corpo sulla mano sinistra, ben appoggiata sul tappetino yoga. Si ruota il corpo lateralmente, portando la gamba destra sopra la sinistra, tenendo i piedi uniti. A contatto con il suolo restano il palmo della mano sinistra e la parte esterna del piede sinistro. Si solleva poi il braccio destro verticalmente, in linea con il sinistro. Si mantiene la posizione per alcuni cicli respiratori, poi si scioglie la postura e si ripete dal lato opposto.

Controindicazioni

Da evitare in presenza di problemi articolari ai polsi, disturbi delle spalle, delle braccia

I benefici di Vasishtasana

• Rafforza i polsi, i muscoli delle braccia, delle spalle e delle gambe
• Favorisce una maggiore concentrazione
• Sviluppa equilibrio psicofisico e forza
• Stimola la circolazione sanguigna

Più forza e sicurezza con Simhasana

Simhasana simboleggia la capacità insita in ogni persona di superare le difficoltà, grazie alla tenacia e al coraggio. Come ogni postura yogica, anche la posizione del leone agisce non solo a livello fisico, ma anche sul piano emozionale e psichico. Eseguendola correttamente permette di far emergere quella potenza indispensabile per affrontare gli ostacoli. È altresì utile per trasformare le ombre dell’ego in una forza positiva per se stessi e per gli altri. Il leone, oltre a rappresentare coraggio e potenza, simboleggia quegli istinti e quelle emozioni non domate, che possono nuocere all’evoluzione del cammino personale. Con Simhasana gli istinti vengono incanalati nella giusta direzione, senza soffocarli.

Rafforzare la fiducia con la pratica

La postura del leone si pratica partendo da Vajrasana. In ginocchio ci si siede sui talloni. Il busto è eretto, leggermente piegato in avanti. I palmi delle mani, a ventaglio, sono ben appoggiati alle ginocchia. Le dita delle mani sono distese e distanziate tra loro. Inizialmente gli occhi sono chiusi, ma non serrati. Si inspira in modo profondo con il naso e l’espiro avviene dalla bocca, che si spalanca immaginando la bocca di un leone e si spinge in fuori la lingua producendo il suono “ah”. Nell’espiro si aprono completamente gli occhi portando lo sguardo verso il centro fra le sopracciglia.

Benefici di Simhasana

Eseguita regolarmente, la postura del leone è benefica per le corde vocali e per eventuali disturbi alla gola. Utile in caso di abbassamento della voce. Stimola la vista grazie ai movimenti degli occhi. Tonifica la tiroide, la faringe e stimola le ghiandole salivari.