Shinrin Yoku, clima e salvaguardia delle foreste

La foresta pluviale dell’Amazzonia sta bruciando. Dall’inizio del 2019 si contano circa 75mila incendi: un dato allarmante, perché dimostra come l’indifferenza verso la tutela ambientale si sia aggravata rispetto agli anni precedenti, nonostante la crisi climatica in atto. Ma non brucia solo l’Amazzonia. L’estate 2019 sarà ricordata per gli incendi nelle foreste in Siberia, nella Repubblica Democratica del Congo, in Angola, in Indonesia. Altre zone minacciate dal fuoco sono l’Australia, la California, la Grecia, la Sicilia.

Le principali cause degli incendi

Secondo Ong, come Greenpeace, e vari centri di ricerca, tra cui l’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra), sono essenzialmente due i fattori che causano e alimentano gli incendi nelle grandi foreste:

  1. La necessità della grande industria agro-alimentare ad avere sempre più nuovi spazi per il bestiame da allevamento intensivo per la produzione di carne.
  2. L’aggravarsi dei cambiamenti climatici e il correlato fenomeno del riscaldamento globale che provoca sempre più di frequente periodi di siccità.

Come salvaguardare le foreste: una risposta dal Giappone

Nella terra del Sol Levante si è diffusa la pratica dello Shinrin-yoku, ovvero il “bagno di foresta”. Essa consiste nel camminare in un bosco, in un parco, o in un altro luogo dominato da alberi, rimanendo consapevoli sia delle proprie sensazioni, sia della bellezza della natura. Effettuare un “bagno di foresta” non significa solo camminare in un bosco o in uno spazio verde; significa anche meditare, o praticare yoga, o semplicemente sdraiarsi e contemplare l’ambiente. Dagli studi effettuati da vari ricercatori come il dottor Qing Li, immunologo, tra i massimi esperti al mondo di medicina forestale, e il prof. Yoshifumi Miyazaki dell’Università di Chiba (Tokyo), è emerso quanto la pratica dei “bagni di foresta” sia benefica a livello psicofisico.

Tra gli effetti positivi accertati si segnalano:

  • il miglioramento dei livelli concentrazione;
  • la diminuzione degli ormoni dello stress;
  • i cambiamenti positivi sulla qualità del sonno;
  • la riduzione dell’ansia e della rabbia;
  • il miglioramento dell’umore;
  • l’abbassamento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna;
  • la stimolazione del sistema immunitario.

Benessere nelle natura e protezione delle foreste

Come ha rilevato il dottor Qing Li, esiste una stretta correlazione tra la nostra salute e la protezione delle foreste. Dai dati scientifici emerge chiaramente che il nostro organismo sta meglio a contatto con la natura, camminando tra gli alberi, ascoltando i suoni del bosco e i profumi (ovvero gli oli essenziali come il limonene) emanati delle piante. Da questa constatazione il dottor Li ha messo in evidenza l’importanza di tutelare le foreste, anche, ma non soltanto per la nostra salute. In Giappone, ciò si è di fatto attuato valorizzando e proteggendo ancor più gli spazi verdi. Come ricorda ancora il prof. Qing Li, nel 2006, è stata ufficializzata per esempio la foresta di rigenerazione naturale di Akasawa e dichiarata “luogo di terapia” dal Gruppo di studio sulla terapia forestale giapponese. In questa foresta si possono percorrere otto circuiti dove praticare lo Shinrin-Yoku, tra loro differenziati a seconda della durata della camminata e del grado di difficoltà del sentiero.

Tutelare le foreste significa proteggere le generazioni future

Distruggere le foreste significa compromettere la qualità della vita delle future generazioni. Chi pratica yoga, meditazione e altre discipline contemplative e spirituali sa che tutto è interrelato. Ciò che accade nel presente condiziona il futuro. Ciò che accade in Amazzonia ha ripercussioni altrove. La qualità dell’ambiente in cui viviamo condiziona la nostra salute. Prenderci cura delle foreste e della natura nel suo complesso significa curare il benessere delle attuali e delle future generazioni. Dovremmo imparare dal Giappone e diffondere la pratica dello Shinrin Yoku. Un altro prezioso insegnamento proveniente dal Sol Levante ce lo ricorda ancora il dottor Qing Li:

La natura non è qualcosa di separato dall’uomo, ma fa parte di noi.

Quindi proteggere le foreste significa proteggere la vita.

Silvia C. Turrin

 

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