L’estate è ormai finita, ma grazie alle temperature ancora gradevoli si può ancora beneficiare delle proprietà salutari dell’acqua, praticando yoga in piscina o al mare. Chiamata acqua-yoga o yoga acquatico, o ancora acqua zen, l’attività consiste nell’adottare specifiche posture di yoga rimanendo a stretto contatto con questo elemento liquido. Ci sono molte similitudini con l’acqua-gym, solo che in questo caso i movimenti sono dei veri e propri asana, basati sulle rotazioni delle braccia e sulle torsioni del corpo.

Prima di tuffarsi in acqua è opportuno compiere una fase preparatoria, da effettuare a bordo piscina o in riva al mare, che consiste in una serie di posture associate alla respirazione diaframmatica, accompagnate da momenti meditativi. In una seconda fase, si entra in acqua con un atteggiamento consapevole, rimanendo focalizzati sul respiro e sui movimenti del corpo. Gli asana effettuati in acqua (per esempio l’Ardha Matsyendrasana o l’Utkatasana) sono estremamente benefici, in quanto il corpo viene “massaggiato” da questo liquido vitale. Inoltre, la resistenza dell’acqua al movimento stesso fa si che si brucino più calorie rispetto a una tradizionale sessione di yoga: ciò permette di tonificare i muscoli in un periodo di tempo più breve.

Compiere asana nell’acqua è benefico anche a livello mentale ed emotivo, poiché si rimane avvolti in una dimensione liquida avvolgente, in cui ci si sente protetti, quasi a ritornare simbolicamente immersi nel liquido amniotico materno. L’effetto è quello di un profondo rilassamento. I muscoli si distendono, i blocchi psico-fisici si sciolgono, si percepisce un miglioramento nel flusso dell’energia interna, le tossine vengono eliminate e aumenta il benessere globale. Grazie a questa attività possiamo continuare a rimanere connessi con l’elemento acqua, immaginando per almeno un’ora di essere ancora placidamente rilassati in vacanza.