Il processo di invecchiamento delle cellule potrebbe essere rallentato praticando regolarmente la meditazione. È ciò che è emerso da uno studio portato avanti da un team di ricercatori dell’Università della California. Le analisi si sono focalizzate in particolare sull’attività della telomerasi, enzima fondamentale che contribuisce a ritardare l’invecchiamento delle cellule.
Telomerasi e invecchiamento
L’enzima telomerasi è collegato al DNA tramite i telomeri. In base a questa interrelazione, più la telomerasi è attiva, più le cellule possono ricostruirsi e ripararsi. La degenerazione cellulare rappresenta un normale processo fisiologico, collegato all’età, ma può essere accelerato a causa di infiammazioni, stress, stile di vita. La lunghezza dei telomeri è un elemento che indica la longevità delle cellule e più l’enzima telomerasi ha un alto livello di attività più i telomeri ritardano il processo di invecchiamento. Ecco perché la telomerasi viene definita “enzima dell’immortalità”. La biologa australiana Elizabeth Blackburn ricercatrice a Berkeley è stata tra i primi ad aver scoperto i telomeri, definiti come “cappucci” che proteggono le parti finali dei cromosomi (studi che le valsero il Premio Nobel per la Medicina nel 2009, con i colleghi ricercatori Carol Greider e Jack Szostak). Grazie alle sue osservazioni è emerso come le persone che meditano regolarmente abbiano un’intensa attività di telomerasi.
Gli effetti benefici della meditazione
Uno studio dell’Università della California ha coinvolto trenta persone. I risultati sono emersi dopo tre mesi, durante i quali i partecipanti alla ricerca hanno praticato meditazione per circa sei ore ogni giorno. Dai dati è emerso che i meditanti presentano un’attività di telomerasi maggiore rispetto ai non meditanti. Altri studi hanno coinvolto ben 190 meditatori e anche in questo caso è stato riscontrato un aumento dell’attività della telomerasi. Gli effetti della meditazione dal punto di vista scientifico-medico vengono ancora studiati per avere ulteriori dati. È certo comunque che le varie tecniche meditative contribuiscono a prevenire e a contrastare lo stress, tra i fattori che accelerano il processo di invecchiamento.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare in un altro articolo, la pratica costante della meditazione produce vari effetti, tra i quali un aumento della concentrazione e un’intensificazione dell’attività della zona del cervello preposta alla creatività. Meditando in modo regolare si sviluppa una maggiore produzione di endorfine e si verifica una regolazione dell’ormone dello stress, il cortisolo. Viene anche regolato l’ormone del sonno, la melatonina, che determina i ritmi biologici (per approfondire clicca qui). Tra le varie pratiche meditative segnaliamo per esempio: la meditazione sui colori; la meditazione camminata; la meditazione Vipassana.