La pratica della contemplazione del respiro

In Asia, nei centri yoga o in altri ambienti dove si pratica per esempio la meditazione, è comune la concezione secondo cui l’uomo vive fondamentalmente di prana, “nutrendosi” di prana, forza vitale presente nell’etere. Nell’antico testo induista delle “Upanishad” si legge : “Tutte le forme viventi nascono dal prana e, dopo la nascita, restano vive per mezzo del prana. Alla fine della vita, esse si fondono nuovamente con il prana”. È dunque un continuo fluire, una continua e vitale osmosi tra respiro interiore e la più grande energia vitale. In sanscrito, “pra” significa movimento; “na” significa sempre: è quindi un flusso naturale fortissimo.

Porre l’attenzione al respiro

Una tecnica o metodo molto potente che permette di percepire l’esperienza del qui e ora è chiamata Anapanasati: spiegato in termini semplici, si tratta di una serie di esercizi derivanti da un importante discorso del Buddha, chiamato il “Sutra sulla Piena Consapevolezza del Respiro”. Anapanasati costituisce la fondamentale pratica iniziale per poi proseguire qualsiasi altro percorso: senza la consapevolezza del respiro non vi può essere alcun altro tipo di vera consapevolezza. L’esperienza di Anapanasati richiede la presenza mentale del respiro.

Per praticare ciò ci si pone nella classica postura meditativa – seduti, a gambe incrociate nella posizione del loto o semiloto, schiena dritta, mento leggermente piegato e mani nella posizione dell’equanimità, cioè la mano destra sul palmo della sinistra – con l’attenzione vigile: in questa postura respirare in modo rilassato affermando mentalmente “Consapevole inspira, consapevole espira”, o anche “Inspirando, so che sto inspirando. Espirando, so che sto espirando”. Questo è il primo passo per meditare, per portare la nostra attenzione a ogni gesto, a ogni pensiero quotidiano. Dopo brevi respiri, si pone l’attenzione su respiri più lunghi.

In seguito, attraverso la respirazione avviene la contemplazione del corpo. Mentalmente, in modo dolce, affermare: “Inspiro e sono consapevole di tutto il mio corpo, espiro e sono consapevole di tutto il mio corpo”. Seguono la contemplazione delle sensazioni attraverso l’inspiro ed espiro; la contemplazione della mente, e degli oggetti mentali. Grande forza emana porre l’attenzione su questo pensiero, ripetendolo: “Inspiro e libero la mente. Espiro e libero la mente”, oppure “Inspiro e concentro la mente. Espiro e concentro la mente”.

Semplici frasi da ripetersi mentalmente anche nei momenti di stanchezza e di disattenzione, perché la pratica della Piena Consapevolezza del Respiro può accompagnarci in ogni istante, e può aiutarci proprio nei momenti di difficoltà. Per focalizzare l’attenzione sul respiro, si può inizialmente percepire il passaggio dell’inspiro e dell’espiro attraverso le narici o, meglio, nel punto in cui soggettivamente si avverte il movimento dell’aria che entra ed esce.

Benefici della meditazione sul respiro

  • Favorisce la calma mentale
  • Riarmonizza le energie
  • Placa stati ansiosi
  • Produce una profonda sensazione di rilassamento.

 

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