La Fisiologia dello Yoga

Lo Yoga è una disciplina antichissima e ancora attualissima che può aiutarci a far fronte alla crisi energetica, nonché a imparare a raccogliere le nostre forze, anziché disperderle.

Con la pratica dell’Ottuplice sentiero dell’Oriente, attraverso un percorso a 8 stadi, possiamo apprendere ad accumulare energia dentro di noi, imparando a stare fermi in una postura (Asana); a respirare in modo consapevole (Pranayama), a concentrarci e a meditare. Il Pranayama – o controllo dell’energia vitale attraverso il respiro – rende volontaria una funzione che di per sé è involontaria.

Il respiro, e con esso il Prana o energia vitale, costituisce il Pranayama Kosha, corpo vitale o “l’elettronica” interna dell’Essere Umano, rappresentata da un antico diagramma sanscrito (si veda la figura qui sotto) in cui vengono raffigurati tutti i condotti del corpo sottile (nadi) e i chakra (vortici di energia), ovvero quell’energia vitale che non si vede, ma che, come la corrente elettrica, con un’assidua pratica delle tecniche di respirazione e di raccoglimento si impara a percepire.

Attraverso tecniche come il Savitri pranayama (respiro ritmico), Kaphalabati (il respiro del mantice) e la respirazione a narici alterne si impara ad immettere e a fare circolare l’energia nel corpo sottile e a ricaricarsi; attraverso il respiro diaframmatico, a rilassarsi e a massaggiare il basso ventre.

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di Monica Carlevaro

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