I Dosha e i cinque Elementi – ritrovare l’equilibrio secondo l’Ayurveda

La teoria e i principi legati ai 5 elementi sono centrali nella scienza ayurvedica. Secondo la tradizione a noi giunta dall’India e trasmessa dai Rishi (saggi), il mondo manifesto così come lo conosciamo si è originato partendo proprio dall’emergere dei 5 elementi, generati a seguito delle sottili vibrazioni del suono primordiale Aum. I 5 elementi sono presenti in tutte le manifestazioni dell’universo. Secondo l’Ayurveda, nell’essere umano essi si collegano ai tre dosha (Vata Pitta, Kapha). Per approfondire questi temi, abbiamo posto alcune domande a Jores Facchinelli, Insegnante di yoga (Vinyasa, Hata, Restorative, Yoga Nidra), specializzata anche in ayurveda.


Ti sei specializzata in Ayurveda, disciplina in cui sono centrali i dosha e i cinque elementi. Quale interrelazione c’è esattamente tra dosha ed Elementi?

«L’ayurveda, scienza gemella dello yoga, trae il suo impianto teorico dal sistema del Samkhya. Secondo questa scuola di pensiero, che è una delle più antiche filosofie esistenti, l’universo e tutte le sua manifestazioni derivano dai 5 elementi e dalla loro interazione. A seconda di come gli elementi si combinano tra loro, ogni cosa che possiamo vedere o percepire con i nostri sensi, sviluppa della caratteristiche o qualità che ne determinano la natura.

La forza dell’ayurveda e del suo approccio curativo, secondo me sta proprio nel considerare l’uomo come un microcosmo all’interno del quale ritroviamo tutti gli elementi costituitivi della natura stessa, del macrocosmo nel quale ogni individuo è immerso e di cui è parte integrante.

Per guarire l’uomo è necessario utilizzare quindi un approccio “olistico” parola di cui spesso ultimamente si abusa ma che qui torna al suo significato profondo e vero: non posso essere in salute se non vivo in armonia con l’ambiente circostante.

La teoria dei Dosha stabilisce che dalla combinazione dei 5 elementi, Terra – Acqua – Fuoco – Aria – Etere, Pancha Mahabutha in sanscrito, derivano 3 costituzioni principali, i Dosha appunto. I Dosha principali sono Kapha (generato dagli elementi Acqua e Terra), Pitta (in cui si combinano Fuoco e Acqua) e Vata (nato dall’interazione di Aria e Etere). Già a prima vista, intuitivamente, si possono quindi desumere le caratteristiche, non solo fisiche ma anche psicologiche ed emotive, di ogni costituzione.

Puoi spiegarci in sintesi le caratteristiche dei 3 dosha?

«In Kapha dominano le qualità di pesantezza e freddo, sono Kapha gli individui dalla corporatura massiccia, pazienti e amorevole ma che tendono a impigrirsi o all’abitudinarietà. La stagione di Kapha è l’inverno.

Pitta caratterizza le persone che hanno una corporatura proporzionata e sono dominate dal fuoco della passione e della determinazione, che però possono eccedere arrabbiandosi per niente. La stagione di pitta è l’estate.

In Vata le qualità dominanti sono la leggerezza e la mobilità, la corporatura di questo Dosha è esile e minuta, la loro mente svelta ma a volte incostante. La stagione Vata è l’autunno.

Gli elementi si combinano nei Dosha in un gioco continuo che non genera mai un equilibrio fisso e definitivo, e che è soggetto ai cambi di stagione o alle fasi della vita e alle circostanze in cui ci si trova.

L’Ayurveda non prescrive quindi cure o rimedi universali: essi variano a seconda della costituzione del paziente e dell’elemento dal cui squilibrio derivano disturbi o malattie. Secondo un approccio per cui “il simile accresce il simile” in Ayurveda si lavora sull’elemento carente per accrescerlo oppure su quello in eccesso per smorzarlo e ricreare così uno stato di equilibrio e benessere».

Puoi suggerire alcuni consigli legati al Restorative Yoga che possono aiutare a mantenere l’equilibrio?

«Il Restorative yoga è una pratica molto benefica soprattutto nei momenti di forte stress. Quando la vita ci mette alla prova e perdiamo il nostro equilibrio, fermarsi e concedersi del tempo per ritornare a sentire il proprio corpo diventa una forma di terapia importante.

Nelle lezioni di Restorative si lavora attraverso una sequenza di posizioni mantenute a lungo che diventano una forma di meditazione associata a un rilassamento profondo del corpo. La filosofia dello yoga identifica 3 guna, 3 forze primordiali Sattva, Rajas e Tamas.

Rajas è la forza attiva e stimolante, è il movimento che dà inizio al cambiamento turbando l’equilibrio iniziale. Tamas è la forza passiva, che ostruisce e sostiene lo status quo, Sattva è la forza neutra e equilibrante che armonizza, sovraintende e osserva.

La legge più importante dei guna è detta “legge dell’alternanza”: essi sono sempre in interazione dinamica e rimangono intrecciati influenzandosi a vicenda in vari modi

Il fine di una pratica restorative è quello di ripristinare uno stato di equilibrio interiore e di equanimità, che in termini logici è definito sattvico.

Sattva è quell’energia di luce, armonia e chiarezza mentale che consente di raggiungere la liberazione dalla sofferenza che è il fine ultimo dello Yoga.

Per questo motivo all’avvio di una sessione di restorative è importante comprendere qual’è l’energia, il Guna, dominante e lavorare su di essa, attraverso le posizioni e i loro effetti psicofisici, per riportarla il più possibile a uno stato sattvico».

Potresti spiegarci questo concetto tramite alcuni esempi?

«Certo. Per fare degli esempi, se mi sento triste o giù di morale, tendo a chiudermi in me stesso e a rimuginare sul passato, probabilmente sta dominando Tamas. Attraverso dolci posizioni di apertura dell’area del petto, come gli inarcamenti, oppure tramite posizioni invertite, posso lavorare stimolando un atteggiamento più positivo, migliorare l’umore e aprirmi più facilmente al mondo e alle nuove esperienze, cercando col tempo di ripristinare una stabilità emotiva.

Se invece domina Rajas potrei sentirmi irrequieto, facilmente irritabile e nervoso, con la mente che salta da un pensiero all’altro. Per questo motivo il lavoro di riequilibrio dovrebbe passare attraverso posizioni calmanti e radicanti come le flessioni del busto in avanti, o Supta Baddhakonasana.

Se non c’è tempo per una pratica completa consiglio sempre ai miei allievi a dedicarsi a 15/20 minuti di Savasana al giorno: è la regina delle posizioni restorative ed è perfetta per ritrovare l’armonia interiore e riequilibrare i 3 Guna».


Jores Facchinelli 
Rapita dal potere trasformativo dello yoga, Jores guida gli allievi alla scoperta di sé, creando sequenze che combinano i principi dell’ayurveda e la filosofia della yoga. Jores offre pratiche uniche in cui unisce il dinamismo del vinyasa con il potere introspettivo del restorative yoga, regalando consapevolezza delle proprie infinite potenzialità e risorse interiori.
Per approfondire le tematiche affrontate in questa Intervista, Jores, insieme a Paola Brignoli, propone il Seminario-Retreat “La Danza degli Elementi” (dal 2 al 4 ottobre), in cui verrà esplorato il significato più profondo dei cinque elementi che costituiscono la natura: terra, acqua, fuoco, aria ed etere.

Per saperne di più vai sulla pagina ufficiale del Retreat, per info e iscrizioni

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