Natarajasana è “la posizione del signore della danza”, chiamata anche “posizione di Shiva”. È un’asana che si ispira alla mitologia e alla cosmologia induista. Essa viene eseguita generalmente in due fasi, di cui una rappresenta la forma preparatoria. Si tratta di una postura armonica dal punto vista estetico, che assomiglia proprio a una danza.
In onore a Shiva Nataraja, il signore della danza
Il nome di questa posizione yoga, Natarajasana, si rifà al culto di Shiva nella sua forma di Nataraja, “il signore della danza”. Shiva Nataraja è una figura molto simbolica e importante nella cultura induista, poiché rappresenta l’unità e il ritmo dell’intera esistenza. Shiva Nataraja esprime l’eterno movimento tra creazione e distruzione. Tutto è dinamico e tutto è ciclico: si nasce, si muore, poi si rinasce.
In India è facile vedere la statua di Shiva Nataraja raffigurato danzante in un anello di fuoco: una rappresentazione che esprime proprio il flusso continuo di vita e morte.
La posizione di Shiva Nataraja indica anche equilibrio, poiché egli si sostiene con una sola gamba, mentre l’altra evoca la danza della creazione e della distruzione nell’universo.
La fase preparatoria di Natarajasana
Come fase iniziale si incomincia partendo da Tadasana, la “posizione della montagna”. Inspirando e spostando il peso sul piede sinistro, si piega la gamba destra indietro, sollevando il tallone e il piede più in alto possibile. Il busto è leggermente piegato in avanti. Si tiene la caviglia destra con la mano destra. Dopo di che si porta in alto e in avanti il braccio sinistro, che deve essere ben allungato. Si esegue quindi Chin Mudra con la mano sinistra; lo sguardo è rivolto verso a questa mano. Il braccio destro è allungato all’indietro, verso il piede destro. Si mantiene questa postura per alcuni cicli respiratori. Dopo di che si può procedere invertendo i movimenti, quindi alzando il piede e la gamba sinistra.
La forma completa di Natarajasana
La forma completa di Natarajasana è uguale a quella precedentemente descritta. La differenza consiste nell’afferrare, non la caviglia, ma l’alluce del piede rivolto indietro. Un’altra differenza riguarda il gomito del braccio che è rivolto indietro: il braccio non è esteso, ma piegato, in modo da portare il gomito verso l’alto rispetto al corpo. In questo modo il piede alzato risulta più vicino alla nuca, rispetto alla forma preparatoria prima descritta. Si esegue sempre Chin Mudra con la mano del braccio esteso in avanti; lo sguardo è rivolto verso a questa mano. I praticanti più esperti possono tenere le dita del piede alzato con entrambe le mani.
La variante
Natarajasana prevede anche una variante che rievoca proprio la forma danzante di Shiva.
Si parte sempre dalla postura della montagna, Tadasana. Si alza il piede sinistro e la coscia sinistra rimane orizzontale; il piede è rivolto verso la parte opposta del corpo. Il braccio sinistro risulta in linea con la gamba sinistra. Il braccio destro è piegato nella direzione opposta del braccio sinistro. L’avambraccio destro è esteso verso l’alto; si esegue Chin Mudra con la mano destra. Lo sguardo è rivolto verso l’orizzonte.
I benefici di Natarajasana
- Favorisce un migliore equilibrio psicofisico
- Rafforza le gambe
- Stimola l’allungamento delle cosce e dell’inguine
- Migliora la concentrazione mentale
- Armonizza il sistema nervoso