Con l’arrivo delle feste natalizie, aumentano le occasioni per condividere menù molto più calorici. Pranzi e cene sono in genere più abbondanti e caratterizzati da varie pietanze. Ciò può aumentare alcune problematiche legate alla digestione. Per prevenire problemi all’intestino e allo stomaco lo yoga si rivela una buona pratica efficace.
I fattori principali che facilitano una migliore digestione
Tra gli elementi caratterizzanti lo yoga che contribuiscono a migliorare le funzioni intestinali vi sono la respirazione addominale consapevole e specifiche asana, che aiutano a “massaggiare” gli organi addominali interni. Gli esercizi respiratori permettono di ossigenare meglio le cellule, aiutando gli organi interni a svolgere l’attività digestiva. Determinate posture yoga tonificano l’area addominale e i movimenti stimolano il lavoro di organi quali il fegato, il pancreas e gli intestini. Un altro elemento importante della pratica yogica è lo sviluppo di una maggiore calma interiore. Quando si pratica in modo regolare si ottengono benefici anche sul piano mentale. Le funzioni digestive sono correlate anche allo stato psichico: se si è agitati, ansiosi o stressati ne risentiranno anche le attività intestinali (l’intestino è anche definito “secondo cervello”). Lo yoga, unito alla pratica meditativa, favorisce una maggiore quiete interiore e un armonioso equilibrio psicofisico. Ciò a sua volta agevola un buon transito intestinale.
Quali asana priviliegiare
Malasana
La “posizione della ghirlanda” che, seppur semplice, è efficace per “radicarsi” e centrarsi. La posizione della ghirlanda, essendo un’asana accovacciata permette di tonificare gli organi addominali. Stimola inoltre la digestione. Si esegue partendo da Tadasana, la posizione della montagna. I piedi sono leggermente aperti. Espirando si flettono le ginocchia sino a raggiungere una postura accovacciata. Si allargano le ginocchia, lasciando i piedi uniti, mentre le piante dei piedi sono appoggiate al pavimento. Quando si aprono le ginocchia si portano i gomiti all’interno delle cosce. Le mani sono in Anjali Mudra (le palme delle mani sono unite). Una volta raggiunta questa postura si esercita una leggera pressione nell’interno cosce attraverso i gomiti: ciò favorisce una maggiore apertura delle anche. Spostando poi il busto in avanti, si afferra con le mani la parte posteriore delle caviglie, si abbassa la testa sino ad appoggiare la fronte sul pavimento. Si mantiene la postura per alcuni cicli di respirazione. Per sciogliere la postura si appoggiano le mani a terra, in linea sotto le spalle, e nell’inspiro si solleva piano la testa.
Paripurna Navasana
La “posizione della barca”, grazie alle gambe sollevate, i muscoli addominali e gli organi interni vengono stimolati. È un’asana che migliora il flusso energetico. Per eseguirla si parte inizialmente da Dandasana. Espirando si sollevano le gambe a circa 60°, mentre si abbassa leggermente il busto, spostando il peso del corpo verso il coccige. Le gambe sono distese e con il busto sembrano formare un angolo di 90°. Le braccia sono all’altezza delle spalle, e allungate verso le gambe e parallele al suolo. I palmi delle mani sono rivolti verso le ginocchia. Le ginocchia si toccano in quanto le gambe sono tra loro unite. Lo sguardo è rivolto verso i piedi. La schiena e le gambe sono dritte, ben allungate. Per facilitare l’equilibrio si può portare l’attenzione al respiro, concentrandosi in particolare sul Muladhara Chakra. Si mantiene la posizione per alcuni cicli respiratori, ma senza sforzare i muscoli addominali.
Jathara Parivartanasana
Questa postura yoga è ideale per distendere il corpo e per rilassare il sistema nervoso. Jathara significa “stomaco”, ma è anche traducibile con “addome”; parivartana vuol dire “che ruota”, “che gira”. In quest’asana c’è infatti un’oscillazione delle gambe, che ruotano da una parte all’altra. Questo movimento ondulatorio aiuta a rilassare la mente ed è benefico per gli organi addominali. È una posizione semplice, adatta anche ai principianti. Per eseguirla si inizia in Savasana. Si allargano le braccia portandole all’altezza delle spalle. I palmi delle mani sono rivolti verso l’alto. Espirando, si piegano le gambe. I piedi e il bacino sono ben appoggiati al tappetino yoga. Si solleva leggermente il bacino e si flettono le gambe sull’addome. Si scende con le ginocchia verso destra. Lo sguardo rimane rivolto verso l’alto. Le scapole e le spalle mantengono il contatto con il tappetino yoga. Inspirando si alzano le gambe lasciandole piegate e nell’espiro si ripete il movimento verso sinistra. Questa rotazione, seguendo il ritmo dell’inspiro e dell’espiro, può essere ripetuta per diversi cicli respiratori.
Altre asana consigliate
- Balasana
- Paschimottanasana
- Bhujangasana
- Halasana
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