Gonfiore e pesantezza alle gambe affliggono numerose donne fra i 30 e i 70 anni. Sono spesso i sintomi della mancanza di movimento e di uno stile di vita troppo sedentario. In alcuni casi, le gambe pesanti sono dovute a un’insufficienza venosa che a sua volta dipende o dalla gravidanza, o da cambiamenti ormonali o da un eccesso di peso. La pesantezza alle gambe si manifesta anche dopo una giornata faticosa, o ancora, può essere dovuta al calore e all’umidità durante i mesi estivi. La pesantezza dipende dal rallentamento del ritorno venoso. Il sangue non riesce a fluire bene verso il cuore e tende a refluire verso il basso, creando un ristagno che provoca la pressione nelle vene.
È proprio il rallentamento della circolazione venosa che causa gonfiore alle gambe e alle caviglie. Per prevenire questi sgradevoli disturbi è fondamentale fare movimento. Lo yoga è una pratica che si dimostra particolarmente benefica. Prima di tutto, la sequenza che si consiglia sempre è quella del Saluto al Sole, in quanto coinvolge tutto il corpo, rivitalizzando anche l’apparato circolatorio. Indicata a stimolare la circolazione sanguigna è Purvottasana, che favorisce lo stiramento della parte anteriore del corpo. Viene chiamata anche “posizione del sole”, poiché la tradizione yogica consiglia di eseguirla rivolti verso est, mentre il sole sorge. È benefica anche per le caviglie, in quanto le rafforza.
Asana consigliata è poi Salamba Sarvangasana, la posizione della candela. Agisce sulla circolazione sanguigna e quindi sul ritorno venoso. Simile, ma un po’ complessa, è Sirsasana, la posizione verticale di appoggio sulla testa. Non è adatta ai neofiti dell’Hatha Yoga. Non è nemmeno indicata in caso di pressione alta o bassa. Per i neofiti meglio optare per una postura più semplice, ma altrettanto efficace, ovvero Navasana, la “posizione della barca”, indicata per migliorare l’irrorazione sanguigna.