L’estate è sinonimo di vacanze e di maggior tempo libero da trascorrere all’aria aperta. Ma per numerose donne le temperature e i livelli di umidità più alti accentuano i gonfiori alle gambe. A intensificare il problema si aggiungono la mancanza di movimento e la ritenzione idrica. Altri fattori che influiscono sulla pesantezza degli arti inferiori sono l’età, l’alimentazione ricca di grassi e di zuccheri, fattori ormonali e la predisposizione familiare.
Specifiche asana possono contribuire a migliorare la circolazione sanguigna, riducendo i gonfiori alle gambe. Vediamo quali posizioni yoga scegliere.
Viparita Karani
Viparita Karani è tra le migliori e più efficaci asana per alleviare e prevenire i gonfiori alle gambe. Si tratta della “posizione delle gambe elevate al muro” o “posizione semplice rovesciata”. Tra le posizioni del Restorative yoga, Viparita Karani è consigliabile eseguirla utilizzando i supporti. Oltre al tappetino yoga, si possono usare un mattoncino yoga di sughero o di schiuma espansa e un cuscino a cilindro, detto bolster. Il mattone viene posizionato a terra: il lato più lungo rimane contro la parete. Accanto al mattone e in modo parallelo si posiziona il bolster. L’uso del mattoncino yoga agevola il sollevamento del bacino, mentre il cuscino cilindrico rende molto più confortevole la posizione. Il bolster si può sostituire con due coperte ripiegate.
I benefici di Viparita Karani sono numerosi:
- Migliora il drenaggio dei liquidi in eccesso negli arti inferiori
- Riduce l’affaticamento muscolare delle gambe
- Agisce positivamente sul sistema nervoso, favorendo una maggiore calma
Per approfondire l’esecuzione di Viparita Karani clicca qui.
Supta Virasana
Si tratta della posizione dell’eroe coricato. È particolarmente indicata quando si avvertono le gambe stanche e pesanti.
Si esegue partendo da Virasana: ci si siede in Vajarasana, i glutei sono appoggiati al tappetino, e in mezzo ai talloni. Le ginocchia sono unite, la schiena è dritta, ma non rigida. Le mani sono appoggiate sulle ginocchia. Il dorso dei piedi è aderente al tappetino yoga. Ci si piega all’indietro, poggiando a terra i gomiti ed estendendo la colonna vertebrale. Si allunga il busto, spingendo le ginocchia e le cosce al suolo. Il capo risulta appoggiato a terra. Il petto e la spalle sono ben aperti. Le mani toccano i piedi.
In alternativa, se non si avvertono tensioni, si portano le braccia oltre il capo, bene distese, con i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Si rimane in questa posizione per alcuni cicli respiratori, respirando in modo lento e profondo. Si percepisce l’estensione degli organi addominali e delle cosce. Lentamente poi ci si alza ritornando nella posizione iniziale di Virasana
Se l’allungamento del busto risulta difficile o se si avvertono tensioni alle ginocchia è consigliato utilizzare un bolster per eseguire l’asana. In questo modo la schiena, le spalle e il capo sono appoggiati sul cuscino.
Altre asana consigliate
- Supta Baddha Konasana
- Sarvangasana è conosciuta col nome di “posizione della candela”; o la variante, Salamba Sarvangasana, “posizione della candela con sostegno”, da eseguire utilizzando una sedia, che si appoggia sul tappetino yoga.