Estate, tempo di vacanze e di attività all’aria aperta. Questa è anche una stagione adatta per migliorare la tonicità e l’elasticità del corpo attraverso varie pratiche, tra cui lo yoga. Questa millenaria disciplina conduce il praticante verso un cammino spirituale, e al contempo, attraverso asana, pranayama e altre tecniche, lo yoga agisce positivamente anche sul piano fisico e mentale.
Molte persone si avvicinano proprio allo yoga per i suoi effetti benefici sul corpo. Infatti la pratica regolare aiuta per esempio a migliorare:
- la postura e ad alleviare i disturbi della schiena;
- la capacità respiratoria;
- lo yoga previene (e diminuisce) lo stress; favorisce una maggiore flessibilità e tonicità; aumenta la vitalità e la forza.
Si può dire che lo yoga produce benefici a livello olistico, migliorando le funzioni degli apparati e dei sistemi del nostro organismo: nervoso, endocrino, cardiovascolare, respiratorio, muscolare, scheletrico, digerente.
Poiché il corpo, dal punto di vista yogico, viene considerato nella sua totalità, risulta che lavorando sul piano muscolare e articolare avremo effetti positivi anche a livello energetico e psichico. Ma non solo.
Più si pratica più attiviamo un profondo sviluppo spirituale, grazie al quale affiniamo la consapevolezza di noi stessi e iniziamo a percepire l’unione con il Tutto.
Dopo aver sottolineato questo aspetto spirituale della pratica yogica, vediamo di seguito alcune posture adatte per affinare la tonicità e l’elasticità del corpo.
La posizione del gatto che si stira
Marjariasana è indicata per migliorare la mobilità della colonna vertebrale, rendendola più flessibile. Quest’asana è in genere associata alla cosiddetta “posizione della mucca”, detta Bitilasana. Insieme formano una sequenza dinamica benefica in particolare per i muscoli della schiena e per la colonna vertebrale.
Marjariasana attiva numerosi benefici: aiuta a sciogliere le rigidità della schiena e i blocchi nell’area del collo e delle spalle; distende i lombari; permette di tonificare i muscoli addominali.
Si pratica partendo da una postura assisa (come Vajrasana). Dopo di che ci si mette in ginocchio a terra, con le gambe separate. Le mani sono appoggiate al pavimento, separate e in linea con le spalle. Mentre si inspira si inarca verso il basso la colonna vertebrale sollevando il capo. Nell’espiro si abbassa il capo e si inarca la schiena verso l’alto, formando un arco. Nell’inspiro si incurva nuovamente la colonna vertebrale verso il basso. Si ripete il movimento per alcuni respiri, seguendo il flusso dell’inspiro e dell’espiro. Il consiglio è quello di eseguire dieci cicli respiratori completi compiendo i movimenti sopra indicati.
Da evitare in caso di problemi articolari ai polsi e in presenza di lesioni alle vertebre cervicali.
La posizione dell’arco
Un’altra asana che lavora molto sull’elasticità del corpo è Dhanurasana, la posizione dell’arco. Agisce in particolare sulla colonna vertebrale rendendola più flessibile. Inoltre, stimola il sistema digerente, alleviando i disturbi gastrointestinali. Aiuta a bruciare i grassi, contrastando la formazione della cellulite. Per approfondire i benefici e l’esecuzione di Dhanurasana clicca qui.
Dhanurasana, per allontanare stanchezza e apatia psicofisica
Altre asana consigliate:
Ustrasana, la “posizione del cammello”, particolarmente benefica per la schiena, in quanto la tonifica, decontraendo i muscoli. Agisce sugli organi addominali, stimolando le funzioni digestive. Maggiori info qui.
Adho Mukha Svanasana, la “posizione del cane che guarda in giù”. Questa postura favorisce l’allungamento della colonna vertebrale, stimolando al contempo l’energia psicofisica. Per approfondirla clicca qui.
Chakrasana, la “posizione della ruota”, che favorisce l’estensione della colonna vertebrale; rafforza le spalle, le braccia, le gambe e la schiena; tonifica gli organi interni. Maggiori info qui