Conosciuto anche con il nome di “Yoga di Madras” o “Yoga Desikachar”, il Viniyoga non è tanto uno stile, quanto un approccio specifico allo yoga. Le sue basi sono state poste dal maestro Sri Krishnamacharya (colui che ha formato tra gli altri B.K.S. Iyengar), ma a svilupparlo compiutamente è stato il figlio T.K.V. Desikachar. I primi incontri di Viniyoga sono stati attivati nella città indiana di Madras, da qui la denominazione “Yoga di Madras”. Il termine Viniyoga non è affatto nuovo nel mondo dello yoga, poiché rientra nei principi dello Yoga tradizionale, ovvero negli Yoga-Sutra di Patanjali.

Le novità introdotte da Desikachar riguardano la sua applicazione. Se prima il Viniyoga riguardava soprattutto la meditazione, con lo sviluppo del cosiddetto Yoga di Madras sono state introdotte sia posture yogiche, sia esercizi di respirazione. Il Viniyoga si può quindi definire come una corretta applicazione della teoria e della pratica dello yoga. È per questo che Desikachar ha posto grande attenzione al rapporto insegnante-allievo, come nella classica tradizione induista dello yoga. Il maestro ha il compito di trasmettere le sue conoscenze con umiltà, portando grande rispetto verso l’allievo, che, a sua volta, manifesta una profonda stima verso l’insegnante.

Non a caso, Sri Krishnamacharya soleva dire: “Non è la persona che deve conformarsi allo yoga, ma è lo yoga che deve essere adattato a ogni persona”. Il figlio TKV Desikachar ha dunque perfezionato gli insegnamenti del padre, sviluppando il moderno Viniyoga. Chi insegna Viniyoga deve tenere conto della specificità di ogni individuo, la sua storia e il suo presente, i suoi bisogni e le sue potenzialità. Questi elementi sono presi in considerazione non soltanto nei corsi individuali – che è la caratteristica fondante del Viniyoga – ma anche nelle sessioni di gruppo. Chi segue il cammino del Viniyoga sviluppa quindi una visione completa ed empatica di sé e del mondo.